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Raccolta di più pezzi, ordinati dal donatore Giacomo Grillo, riguardanti l'opera giuridica di Giuseppe Lorenzo Maria Casaregi
a cura di Ariella Pennacchi (1986)
Il fascicolo Grillo consiste in una raccolta - di argomento giuridico - composta di più pezzi, ordinati dal donatore, raccolti entro grossa busta in stoffa lavorata, internamente foderata, chiusa da lunghi nastri. Lo stato di conservazione è buono.
L'opera è pervenuta in Biblioteca Universitaria per dono, della figlia dell'avvocato Giacomo Grillo, nel 1927.
Quanto al contenuto, si tratta di più estratti, ordinati, dell'opera giuridica di Giuseppe Lorenzo Maria Casaregi, l'illustre giureconsulto genovese (1670-1737), trascritti, riuniti per argomento, accostati in ordine diverso da quello della fonte.
L'opera sembra aver avuto un intento pratico, non disgiunto da un'intenzione di rielaborazione a fine teorico, come appare da più segni di revisione e ripensamenti.
Laureato in giurisprudenza il 14 agosto 1873, fu tra i fondatori del periodico di giurisprudenza "Temi genovesi"; lavorò dieci anni nello studio dell'avvocato prof. Enrico Bensa, esercitò la professione di avvocato, si dedicò allo studio del diritto commerciale emarittimo, sulle fonti più autorevoli, tra cui il Casaregi, dei Discorsi del quale compilò un compendio, mai pubblicato. Partecipò nel 1893 ai lavori del Congresso Internazionale di diritto marittimo, contribuendo all'approfondimento del tema dell'urto tra navi. Fu "una delle figure più caratteristiche del foro genovese" (dall'articolo del Prof. Enrico Bensa, in "Temi genovesi", marzo-aprile 1921, p. 28)
Erudito come il padre Giandomenico (giureconsulto e politico) ed il fratello Giovanni Bartolomeo (poeta arcade abile ed apprezzato, legato ai personaggi più in vista dell'ambiente, Accademico della Crusca), fu giureconsulto di fama internazionale grandissima. Il suo parere era richiesto ed ascoltato in ogni causa marittima nel bacino del Mediterraneo.
Il fratello Bartolomeo, che dettò l'epitaffio posto nella Chiesa degli Agostiniani Scalzi di Firenze, ricorda, nell'edizione veneziana delle sue opere(1) con premessa biografica, che fu il primo a leggere il diritto civile nell'Università di Genova, l'Istituto dei gesuiti dove si era laureato giovanissimo(2). La notizia è però controversa(3).
La principale attività del Casaregi, dal momento dell'iscrizione al Collegio (1691) fino al 1717 (quando fu chiamato dal Granduca di Toscana a far parte della Rota di Siena) fu quella di avvocato, consulente, arbitro e giudice. Risulta da un documento del 1707 che ebbe uno studio "nelle vicinanze di Campetto"(4).
A Siena rimase solo due mesi, per poi passare alla Rota di Firenze, dove rimase vent'anni. Morì in quella città il 10 luglio 1737.
La sua opera principale, i Discursus legales de Commercio , furono pubblicati tra il 1707 ed il 1729 (più alcuni postumi). Contengono commenti alle Decisiones della Rota di Genova, Roma, Firenze e di altre città. In essi sono trattati tutti i principali istituti del diritto commerciale marittimo, con profonda conoscenza sia della pratica mercantile sia delle fonti.
Per l'incomparabile cultura giuridica (aggiornata con la dottrina francese, tedesca e soprattutto olandese) e l'acutezza del ragionamento, l'autore è considerato uno dei fondatori della scienza moderna del diritto commerciale e marittimo, ormai avviato verso la completa secolarizzazione.
Nel discorso De Assicurationibus sono posti i principi fondamentali del contratto di assicurazione.
I primi cinquanta Discursus furono stampati a Genova nel 1707(5), gli altri settanta (51-120) in un'edizione fiorentina del 1719; quelli dal 121 al 186 completano l'edizione fiorentina del 1729(6); i Discursus finali (187-226) sono aggiunti nell'edizione veneziana delle opere operata dal fratello Bartolomeo(7), corredata di additiones (forse citazioni e spiegazioni pèrecedentemente scritte dall'autore su margini di copie personali).
Da collegarsi ai Discursus è il trattato di Quintin Weitsen De avariis cum observationibus Simonis a Leewen et Mathaei de Vicq, in novum Methodum ad faciliore usum ad eodem Iosephi Maria de Casaregis accomodatus, pubblicato a Genova nel 1707 in appendice ai primi cinquanta Discursus e ristampato nell'edizione fiorentina del 1729 e nell'opera omnia a Venezia nel 1740. Nell'opera, composta tra il 1554 ed il 1563, edita per la prima volta nel 1617, gli interventi di Casaregi sono minimi.
Le ultime opere di Casaregi sono in volgare: importante è il Consolato del mare colla sua spiegazione (Firenze, 1729), più volte ristampato con grande fortuna. L'opera, integrata con riferimenti bibliografici, mostra un intento didattico: è una versione "chiara" (secondo i criteri da lui stesso enunciati) di un testo, risalente a tre secoli prima, che conteneva molte "oscurità", e costruisce anch'esso uno strumento indispensabile nelle mani degli operatori di diritto.
Note: