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Ventotto missive possedute dalla Biblioteca sono indirizzate a Giovanni Battista Passano, le altre dodici a Emanuele Celesia .
fondo Autografi
Forty letters by Giuseppe Pitrè (1841-1916), folklorist, scholar of Sicilian traditions in particular
A cura di Oriana Cartaregia (1986)
L'occasione per estrapolare dal nostro fondo Autografi queste lettere per un approfondimento fu una richiesta che, nel 1986, venne fatta per il censimento nazionale delle missive ed opere di Giuseppe Pitrè. Ritenemmo allora e ancora oggi utile fornire con questa descrizione uno strumento in più di conoscenza di parte del ricco fondo di lettere posseduto dalla Biblioteca.
Altre lettere di Giuseppe Pitrè si trovano sul territorio ligure. Presso la Biblioteca della Società Economica di Chiavari sono infatti custodite alcune lettere dell'etnologo siciliano a G. Gazzino
Folclorista, studioso in particolare delle tradizioni siciliane.
Per primo in Italia, dette dignità scientifica alla sua materia. Fu collezionista che raccolse oggetti, strumenti di lavoro, foto e tante altre cose. Tutto il materiale etnografico da lui raccolto e catalogato, è oggi esposto al museo che gli fu dedicato al Parco della Favorita, fondato dallo stesso Pitrè nel 1909.
In contatto con i maggiori cultori europei del settore, raccolse una fondamentale Bibliografia delle tradizioni popolari d'Italia, pubblicata dal 1870 al 1913 in ben 25 volumi.
«Giuseppe Pitrè fu formidabile nel raccogliere e catalogare gli ultimi bagliori del mondo popolare siciliano e non solo siciliano. Prima che radio e televisione pareggiassero o quasi le differenze culturali. Come hanno ben notato gli studiosi di etnoantropologia Giuseppe Pitrè si accostò a quel mondo che non era il suo con sguardo di antropologo e quasi con rispetto di figliolo. La Sicilia, la sua storia, il popolo e i contadini siciliani, i loro usi e costumi, i canti, i racconti, i proverbi, le feste e quant'altro proveniva da quel mondo fu messo sotto osservazione, ne furono tratti le corrispondenze e quindi le somiglianze o le evidenti differenze con tradizioni di altri luoghi. E tutta la ricerca fu eseguita da Giuseppe Pitrè e dai suoi collaboratori secondo i canoni degli studi demologici, cioè traendoli dalla viva realtà, dalla viva voce dei popolani e dei contadini analfabeti» (S. La Grassa Giuseppe Pitrè: il puritano scandalista)