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Responsabile: Paolo Giannone
Zeno De Marco al piano e Rodolfo Cervetto alla batteria in un concerto free jazz
Il free jazz è stato, fin dalle origini, un atto di libertà. Non una rottura distruttiva, ma un’apertura oltre le regole, oltre i confini del tempo, della melodia, dell’armonia. Il duo piano–batteria è diventato un laboratorio irripetibile: Da Cecil Taylor, con la sua esplosione pianistica che trasformava i tasti in un’orchestra contemporanea, fino a Irene Schweizer, capace di intrecciare lirismo e spazio, dai dialoghi visionari di Andrew Cyrille, alle onde fluide di Tony Oxley e Han Bennink. In questa forma essenziale, senza basso né fiati, piano e batteria si osservano, si sfidano, si fondono. L’improvvisazione nasce paritaria. Onde di libertà pura si alternano a frammenti melodici, in cui può affiorare persino un canto/tema conosciuto. “Free time” mette quindi in primo piano l’impasto dei suoni e lo spazio che si apre tra materia e vibrazione. Non un percorso lineare, ma un viaggio da esplorare insieme nel quale possiamo scoprire che ciò che ci emoziona non è il “conosciuto” o una linea melodica ma sono le vibrazioni dei suoni che ci attraversano. Se ogni colpo e ogni nota fossero un atto di creazione istantanea, come cambierebbe il nostro ascolto? Forse ci accorgeremmo che anche noi, in silenzio, stiamo improvvisando insieme ai musicisti.