Nino Bixio, fotografia conservata alla Biblioteca Universitaria di Genova
Consistenza 

3400 unità

Patrimonio BUGe dal 1907
Consultabile in biblioteca

3400 unità acquisite nel 1907 dall'ultimo erede Camillo Bixio

  • Conservato in quattordici cassette racchiuse in uno speciale e suggestivo mobile fabbricato nei primi anni del XX secolo, il fondo è costituito da lettere autografe e documenti (per un totale di circa 3.400 unità inventariali) donati alla Biblioteca nel 1907 da Camillo Bixio figlio quartogenito di Nino.

    L’archivio è costituito, in particolare, da circa 500 lettere autografe indirizzate alla moglie Adelaide Parodi, al cognato Adolfo Parodi, e a Giuseppe Guerzoni.

    Un secondo nucleo di documenti è caratterizzato dalla corrispondenza ufficiale di Bixio relativa alle campagne del 1859-1860 e 1866-1870, da numerose lettere dirette a Bixio generale e deputato tra cui quelle di Agostino Depretis, e da quaderni di studi di argomento militare o politico-militare. Vi è contenuto inoltre il diario originale steso dal Bixio nel 1848-49 sul taccuino rosso donatogli da Goffredo Mameli. I documenti assumono particolare importanza sia nel contesto della storia personale ma soprattutto in relazione alle due ultime guerre di indipendenza (1859 e 1866) e alla spedizione garibaldina in Sicilia.

    Di particolare valore storico documentario sono le lettere riguardanti e di Giuseppe Garibaldi.

    Lettere alla moglie

    A cura di M. Elisabetta Tonizzi - Facoltà di Scienze Politiche - Università di Genova

    Tra i materiali conservati si segnala, e non solo per le dimensioni, il fondo Nino Bixio (1821-1873). Donato nel 1907 dall'ultimogenito Camillo, consta di 3400 unità. Tra queste un corpus molto voluminoso (circa 500) di lettere  private, in particolare indirizzate alla moglie Adelaide Parodi che, in quanto figlia della sorella Marina gli è anche nipote.

    Nino la vede per strada, quindicenne, nel 1843 e ne resta ammaliato. La sposa nel 1855 dopo un travagliato e lunghissimo fidanzamento. Il padre di lei, ricco agente di cambio, rifiuta di acconsentire alle nozze non tanto per la troppo stretta parentela quanto perché lo ritiene, con fondati motivi, un poco di buono, spiantato e senza istruzione. Fin da adolescente aveva infatti mostrato una personalità ribelle, violenta ed esibizionista.
    La dura disciplina impostagli sulle navi, prima mercantili (perché non diventi un delinquente il padre lo imbarca come mozzo all'età di 13 anni) poi della Marina militare sarda, non era bastata a domarlo. Tali inclinazioni caratteriali riaffioreranno infatti frequentemente nel corso della sua intera esistenza, che lo vede presente a tutte le scadenze cruciali della storia patria, dalla prima guerra d'indipendenza alla presa di Roma del 1870, come volontario e poi come generale dell'esercito regolare nonché deputato e senatore del Regno.

    Il carteggio, pubblicato da Emilia Morelli è di fondamentale importanza per rileggere criticamente la figura di Bixio su cui da tempo l'interesse si è quasi del tutto spento mentre in passato era stato oggetto di un gran numero di scritti, almeno sei volumi biografici e decine di 'medaglioni' e articoli senza contare le infinite citazioni in tutta la letteratura e memorialistica garibaldina. Di seguito proponiamo qualche suggerimento.

    Dalla sua corrispondenza privata, in particolare quella indirizzata alla moglie, si coglie innanzi tutto l'impegno profuso nella costruzione del monumento di se stesso, la sua volontà di  passare alla storia come un protagonista del Risorgimento e di crearsi una vita esemplare, non solo di condottiero coraggioso ed equilibrato ma anche di uomo politico competente e autorevole e di marito e padre premuroso, così da cancellare il ricordo del suo burrascoso passato giovanile e dei numerosi  e ripetuti episodi di ira e violenza incontrollate.

    Le lettere alla consorte sono infatti dei veri e propri memoriali, in cui Bixio descrive le sue imprese militari e le sue rocambolesche avventure per i mari del mondo. Le raccomanda insistentemente di ordinarle e conservarle e la incarica di mandarne stralci ai giornali. La interroga inoltre costantemente sulla sua reputazione e sul tenore della sua immagine nell'opinione pubblica genovese e non solo.
    Muore troppo presto, a poco più di cinquant'anni nel 1873 navigando nei pressi di Sumatra, per divenire il cantore di sé ma l'instant biography di Giuseppe Guerzoni, biografo anche di Garibaldi, pubblicata ad appena due anni dalla sua scomparsa () ne corona comunque gli intenti.

    In breve: i criteri di lettura e interpretazione che Lucy Riall ha recentemente proposto nel colume Garibaldi. L'invenzione di un eroe possono essere proficuamente utilizzati, pur nella consapevolezza della diversità dell'importanza storica, anche nel caso di Bixio.

    L'epistolario fornisce altri spunti storiografici, in relazione per esempio all'amore e alla ricerca della felicità personale che, assieme all'impegno politico per il bene della patria, sono i grandi protagonisti di questo e molti altri carteggi privati, e biografie, risorgimentali (come ampiamente documentato in molti dei saggi contenuti nel volume Il Risorgimento.

    Nel rapporto tra Nino e Adelaide sono presenti tutti gli ingredienti dell'amore romantico. La trasgressione, lei gli è nipote e amante, e la ribellione alla famiglia che ricordano sia Garibaldi e Anita, anche nella folgorazione che segna l'inizio della loro storia, sia Carlo Pisacane.
    E ancora. Gli ostacoli allontanano, di dodici anni, la realizzazione del sogno matrimoniale: l'attesa rafforza la passione ma alimenta incomprensioni difficili da sopportare.

    Ricorrono di frequente anche i riferimenti all'infedeltà, bilaterale ma più provocatoria per lei, e alla gelosia, più acuta per lui punto nell'onore, elemento costitutivo della virilità. Anche nell'assimmetria del legame di coppia e nella qualità delle relazioni di genere la vicenda dei Bixio è esemplare Nino, troppo assorbito dalle guerre, dagli affari (soprattutto dai debiti) e dalla carriera politica, è sempre lontano e lascia trasparire l'insofferenza alle costrizioni. Lei, nel confrontarsi con un Eroe costantemente in fuga e dall'ego smisurato,  ricorre alle sole armi che i tempi lasciano alle donne: lamentarsi e negarsi. Non risponde alle sue lettere se non per assillarlo col racconto dei suoi malanni di salute e con pressanti richieste di soldi e bei regali. Con la scusa di risparmiare, e certamente anche perché dopo ogni incontro si era ritrovata regolarmente incinta, si rifiuta di andarlo a trovare anche quando, nel 1873 salpa da Messina verso l'Oriente, viaggio da cui non farà ritorno. Rivisitata in prospettiva di genere, qui appena abbozzata, l'immagine di un'Adelaide 'Petronilla del Risorgimento', quale risulta dalle pubblicistica sul marito, viene alquanto ridimensionata.

    Il fondo conservato nelle raccolte risorgimentali della Bug permette dunque di realizzare ricerche che, mettendo finalmente da parte gli stereotipi di 'secondo dei Mille, dopo Garibaldi'.

    Inventario

    I documenti sono elencati secondo una inventariazione curata per le cassette 1-8 e 12 e14, alla fine degli anni ’70 del ‘900, da Ernesto Bellezza, Anna Maria Dall’Orso, Maria Rosa Filippone, Antonia Ida Fontana, Mario Franceschini e Rita Piaggio. Le cassette 9-11 e 13 sono state inventariate nel 2002 da Sara Parodi nell’ambito di un tirocinio universitario presso la Biblioteca.

  • Gerolamo Bixio detto Nino (Genova 1821 - Acin, Sumatra 1873)

    Fu volontario nella guerra del 1848 e fu tra i difensori della Repubblica Romana. Seguì Garibaldi nel 1859 e nel 1860 nella spedizione in Sicilia. Nel 1862 entrò nell’esercito regolare comandando nel 1866 con il grado di tenente generale una divisione a Custoza. Fu quindi deputato di Genova nel primo parlamento italiano e nominato senatore nel 1870.

  • Bibliografia:
    • Giuseppe Guerzoni, La vita di Nino Bixio, Firenze 1875
    • G.U. Oxilia, Nino Bixio, Documenti inediti, in "Nuova Antologia", 1908, p. 622-639
    • Emilia Morelli, Epistolario di Nino Bixio, IV voll., Roma, 1939-1954
    • Lucy Riall, Garibaldi. L'invenzione di un eroe, Roma-Bari, 2007
    • Alberto Mario Banti e Paul Gingsborg (a cura di), Il Risorgimento, Torino, 2007