timbro dela regia Biblioteca Universitaria di Genova

Il primo catalogo della Biblioteca Universitaria di Genova fu redatto sotto l’attenta direzione del dotto Gaspare Luigi Oderico in due copie, una in folio piccolo (300x210 mm), l’altra di formato in folio grande (420x285 mm).

Il catalogo più piccolo non ha subito nel tempo aggiunte e correzioni ed è pertanto l’unico testimone del patrimonio librario originale dei gesuiti genovesi. I quattro volumi sono rilegati in mezza pelle e carta marezzate e a fiorami. La scrittura, ordinata e regolare, è attribuibile ad almeno due mani differenti.

L’incremento delle raccolte

Un consistente apporto alle raccolte della Biblioteca della pubblica Università si ebbe nel 1800, in seguito al passaggio a questa biblioteca dei libri dei conventi soppressi nel dipartimento del Centro. Dalla documentazione d’archivio conservata in biblioteca risulta che i conventi di S. Siro, S. Caterina, S. Spirito, S. Giorgio, Carmine, S. Benigno, S. Paolo, Madre di Dio, Castelletto furono obbligati a trasferire immediatamente i loro libri nei locali dell’Università, mentre i restanti conventi (S. Domenico, S. Carlo, Consolazione, S. Teodoro, S. Giacomo di Carignano, S. Maria di Visitazione, S. Maria Maddalena, N. S. degli Angeli e S. Fede) poterono tenere momentaneamente in custodia le proprie biblioteche.

Sempre in quel periodo pervennero alla biblioteca i libri della Biblioteca Aprosiana di Ventimiglia.. L’incarico di incrementare con materiale dell’Aprosiana la neocostituita Biblioteca Nazionale Ligure fu affidato nel 1801 dagli organismi di governo della Repubblica al padre agostiniano Prospero Semino, docente di Etica presso l’Università di Genova.

I libri di antiquaria

Lo studio condotto sulle opere di antiquaria nei fondi della Biblioteca Universitaria di Genova ha permesso di quantificare questa particolare raccolta libraria, evidenziandone l’insospettata consistenza. É stato possibile infatti enucleare ben 374 opere di antichistica, fra libri e dissertazioni di più breve respiro, ed accertare nel contempo che circa tre quarti di queste opere erano già segnalate nella copia grande del più antico catalogo settecentesco. Questi libri risultano inoltre quasi tutti trascritti nel successivo catalogo del 1854: complessivamente sono state riscontrate poche discordanze e pochi esemplari perduti.

Più difficile si è presentata, invece, l’indagine relativa all’origine di questi libri: le lacune delle più antiche registrazioni d’ingresso e la dispersione dei cataloghi delle librerie confluite con le soppressioni conventuali non hanno consentito di delineare un quadro preciso delle provenienze. Solo la visione diretta degli esemplari, con il rilevamento delle indicazioni di possesso, ha consentito di ricavare qualche dato in tal senso.

L'Ottocento

Dichiarata nel 1801 Pubblica Biblioteca Nazionale, il governo sancì la titolarità della biblioteca a ricevere il deposito obbligatorio dagli stampatori della Liguria.

Nel 1815, con il passaggio dei territori liguri sotto i Savoia, come "biblioteca della regia Università di Genova" essa riprese il suo stretto legame con l'università, peraltro mai perso.

Nel 1866, con l'ultima ondata di soppressioni di congregazioni religiose, la biblioteca si arricchì ulteriormente delle librerie conventuali, fatto che giustifica la presenza tra le sue attuali raccolte di un corposo nucleo librario di materie religiose e teologiche.