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Responsabile: Paolo Giannone
Laboratori, incontri e audience training
Per la XXI edizione (15 ottobre/12 dicembre 2025)Ancestralia cura di Alessandra Vannucci, Università degli Studi di Torinocon Marta de Mello Ribeiro, Università Federal Fluminense Brasile
Appuntamenti in BUGE dalle 15 alle 18,30:20 novembre 25, 26 e 27 novembre
La XXI edizione del Festival dell’Eccellenza al Femminile/FEF si fonda sull’indagine teatrale e artistica della Memoria al Femminile che il Festival dell’Eccellenza al Femminile opera nella Cultura italiana e internazionale da 20 anni, attraverso spettacoli, eventi, restituzioni sceniche, formazione e residenze. Il Festival per il nuovo triennio 2025-2027 presenta il progetto Trilogia delle Origini seguendo nella sviluppo programmatico della triennalità, il fil rouge del significato della parola declinare, cioè, etimologicamente, volgere verso il basso, verso gli elementi fondamentali e femminili dell’esistenza Terra, Acqua e Aria.
Ancestrali è un processo di co-creazione che recupera nel corpo, attraverso esercizi di memoria emotiva ed affettiva, le vicissitudini del proprio e di altri corpi in ascendenza matrilineare (madre, nonna, ancestrale) in epoche anteriori (fino alla preistoria) e luoghi vicini o distanti che ciascun corpo occupa sulla mappa del pianeta, disegnata a terra. La creazione individuale è condivisa in un’assemblea di ancestrali che si incontrano. Una canzone si fa disegno, si fa danza, si fa tribù; gesti quotidiani “tipicamente” femminili si accomunano in coreografia collettiva. Cerchiamo tattiche alternative di espressione che smontino la forma “donna” com’è stata socialmente costruita; cerchiamo la potenza del corpo originario, pre-capitalista, pre-patriarcale, pre-culturale. Una poiesis che coalizza corpi e li libera dall’obbligo di inquadrarsi nello schema patriarcale e ridursi al ruolo riproduttivo (Preciado 2021). La pratica dell’arte, nella caverna primitiva, costituiva eccezione alle altre pratiche domestiche perché anche quando si ripete, l’arte è una forma di lavoro disalienato ed inoperoso. Non serve e niente, ma elabora un significato proprio capace di trasformare il resto. Un atto poetico é politico".