101,[3] p. ; 8°
Stemma xil. sul front
Segn.: A-E8 F12
Bianca l'ultima c.
«Nel suo Intorno a’ grand’errori… (edito postumo nel 1625), ispirandosi anche a principi schiettamente economici, sottolineava l’allontanamento dei gesuiti dalle linee ignaziane, la necessità di un adeguamento del modo di vivere gesuitico – del suo Istituto – alle esigenze di una Compagnia accresciuta, e denunciava i numerosi malfunzionamenti del suo sistema gerarchico. Egli vedeva un possibile modello da seguire per riformarlo proprio in quegli ordini monastici e conventuali da cui la peima Compagnia aveva cercato di distinguersi.»
Cfr.: Michela Catto, L’Ordine diviso. Il dissenso nell’ordine gesuitico tra ‘500 e ‘600, Brescia, Morcelliana, 2009.
Tra le opere che Mariana scrisse per rafforzare il suo Ordine si deve anche ricordare la stesura di un’efficace opera di difesa della Societas (Controversia de manifestatione complicis) dagli attacchi dei domenicani sul tema della confessione. I domenicani, infatti, forse anche indispettiti dal privilegio di assolvere gli eretici che Giulio III concesse ai gesuiti col breve Sacrae religionis del 22 ottobre 1552, sostenevano che i gesuiti violassero il segreto del confessionale svelando i nomi dei complici del peccatore e usando le informazioni ottenute dai loro confratelli con fini di politica interna ed esterna. Nonostante l’efficacia di questa difesa, l’opera non venne mai data alle stampe, probabilmente per non riattizzare le tensioni tra i due ordini che in quel momento (fine anni ’80) sembravano essersi allentate.
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