Autori
Titolo completo
Ludouico Iusto 13. regi Christianissimo. Ad Christianæ rei patrocinium. Dedicat fr. Thomas Campanella, Ordin. prædicat. tres hosce libellos, videlicet: Atheismus triumphatus, seu contra Antichristianismum, &c. De gentilismo non retinendo. De prædestinatione & reprobatione & auxiliis diuinæ gratiæ cento Thomisticus
Paese
Francia
Lingua
Latino
Descrizione fisica

2 pt. (\24!, 273 \i.e. 271!, \1!; \4!, 63, \9!, 65-344 \i.e. 342!, \2! p.) ; 4º

Arma del dedicatario, Luigi XIII di Francia, sul front. d'insieme
Marca non controllata (mano con spighe di grano: cultu fertilior) sul front. pt. 2 e su quello contenuto
Segn.: a⁴ e⁴ i⁴ A-2L⁴; π² A-H⁴ e⁴ I-2C⁴, ²2C⁴ 2D-2T⁴
Saltate nella numerazione le p. 257-258 e 211-212

Note

3 opere, ciascuna con front. proprio, in 2 pt.: cfr. L. Firpo, Bibliografia degli scritti di Tommaso Campanella, n. 10, 15 e 16

Pt. 2: Ad doctorem gentium Thomae Campanellae Stylens. Ord. praed. De gentilismo non retinendo ...


“L’Atheismus triumphatus … aveva avuto notevole risonanza soprattutto per l’immagine che vi si dipingeva del protestante come ateo o impostore, contribuendo alla diffusione dell’idea libertina dell’origine e della strumentalizzazione politica della religione, che sarebbe riconducibile, secondo Campanella, alla linea storica che da Aristotele giungeva a Machiavelli attraverso Averroè, e fu opera, in genere, quasi sempre letta da ambo i fronti, e cioè sia da parte dei libertini, che da parte degli ortodossi, come un condensato o un arsenale di teorie ateolibertine, ideologicamente irriverenti, e di concezioni materialistiche miscredenti. In questi termini, il testo del Campanella, che già dal titolo mostrava di voler illustrare le vittorie del cattolicesimo su qualsivoglia forma di ateismo, avrebbe derivato le sue non indifferenti fortune dall’uso, appunto, che nella cultura coeva e successiva se ne fece, considerandolo uno strumento di propalazione di quelle stesse dottrine atee e libertine che mostrava di voler confutare, e in quanto tale venne inteso più come un Atheismus triumphans, che come un Atheismus triumphatus. A questo proposito, andrà ricordato che sempre al Mersenne, punto focale e crocevia della cultura francese ed europea del tempo, si deve l’aver coniato e diffuso l’immagine del Campanella in veste di ateo miscredente, simulatore di una apparente ortodossia dietro la quale il filosofo… avrebbe contrabbandato pericolose teorie eretiche, proprio dando a vedere di volerle stigmatizzare. E in quella veste, la figura del Campanella eretico avrebbe avuto non poca risonanza in ambito protestante…”
Cfr.: S. Zoli, Dall’Europa libertina all’Europa protestante, Firenze, Nardini, 1997,  p. 200-201.

Per spiegare, in opposizione agli “atei”, il popolamento del Nuovo Mondo Campanella ricorre, pur senza citarlo, alle tesi di Acosta. “Come risultato del suo esame naturalistico-razionale, Campanella può dunque concludere che ‘ciò che alcuni… dicono, che gli uomini han potuto nascere dalla terra e dalla materia putrida in qualunque regione, come le rane o i topi, è congettura e opinione falsa, non storia e dimostrazione’. Più che di ordine razionale, le motivazioni addotte da Campanella per respingere la soluzione poligenetica sono tuttavia di ordine teologico e, specialmente, politico. Per questo Campanella si preoccupa di rispondere alle difficoltà teologiche che, secondo l’opinione degli ‘atei’ esposta nell’ Atheismus triumphatus, porrebbe la presenza di uomini nel Nuovo Mondo: da un lato il problema della depravazione e della salvezza degli americani; dall’altro, il problema del silenzio delle Scritture su di essi. Sulla depravazione degli americani, Campanella non ha nessun dubbio… Depravati per colpa, e non per ignoranza… gli americani ‘divennero giusta preda dei soldati spagnoli…’. Risolto il primo problema posto dagli ‘atei’, Campanella si accinge a rispondere al secondo. Non è vero che le Sacre Scritture non parlano del Nuovo Mondo: ne parla Mosé quando ricorda che i figli di Juvan occuparono le isole, ne parla Cristo quando dice di voler raccogliere intorno a sé anche le ‘altre pecore, che non sono di quest’ovile, ne parla ancora l’Altissimo per bocca di Esdra… Rispondere alle insinuazioni dei libertini significa pertanto, per Campanella, non soltanto rifiutare l’estraneità del Nuovo Mondo rispetto al mondo biblico-cristiano, ma affermare positivamente il suo necessario inglobamento, attraverso l’evangelizzazione, in una monarchia universale che solo il re cattolico… ha la possibilità di realizzare. E in questo progetto di monarchia universale cristiana l’appello al mito monogenetico mosaico assume il ruolo di giustificazione ideologica fondamentale.”
Cfr.: G. Gliozzi, Adamo e il nuovo mondo…, Firenze, La Nuova Italia, 1977, p. 359-361.
 

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Tipo pubblicazione
Monografia
Pubblicazione
Parisiis: [editore] apud Tussanum Dubray, via Iacobaea, sub Spicis Maturis, 1636
Collocazione
1.B.III.11
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