Autori
Gesuiti
Titolo completo
Istruzioni secrete della Compagnia di Gesù con importanti aggiunte
Paese
Italia
Lingua
Italiano
Descrizione fisica

247 p. ; 14 cm

Nell'occhio: Secreta monita Societatis Jesu

Note

«I Monita privata generalmente noti nel corso del Settecento non furono la versione originale concepita da Zahorovski ai primi del Seicento – che pure continuava a circolare in alcune ristampe – ma un rimaneggiamento della fine del secolo prodotto probabilmente in ambiente giansenista. La prima edizione di quella che viene definita appunto la «versione giansenista» o «moderna»  fu pubblicata nel 1676 in un volume miscellaneo olandese, pubblicato anonimo. L’epiteto «giansenista»  però le derivò da quella riportata nella… Tuba Magna di Enrico di Sant’Ignazio… La versione ‘moderna’ dei Monita manteneva sostanzialmente la struttura originaria e il contenuto dei capitoli, ma si diffondeva più minuziosamente sulle singole questioni… Volendo fare una considerazione generale, si può dire che questa nuova versione risultava essere decisamente meno raffinata di quella messa a punto da Zahorowski. Le interpolazioni andavano tutte nella direzione di estremizzare i concetti espressi nei Monita originali; tali interventi rendevano così il testo più compromettente per la Compagnia, ma, al tempo stesso, anche meno credibile. […] Il linguaggio è ben diverso da quello cui ci aveva abituato Zahorowski. Si nota qui una maggiore esigenza di spiegare il perché di quanto si va scrivendo, il che rende più evidente il fatto che ci si sta rivolgendo a un pubblico e non a iniziati. Le istruzioni vengono accompagnate da commenti che fanno da campanello d’allarme e ne rivelano l’inautenticità. Zahorowski, ad esempio, mai si sarebbe espresso come il falsario della versione moderna dei Monita, laddove questi parla esplicitamente della ‘bramosia nostra di arricchirsi’; ma tutto il resto è impregnato di una maggiore rozzezza rispetto alla versione originale. […] Sembra che fra la prima versione e quella moderna sia maturata – anche grazie a questo testo – un’idea della Compagnia di Gesù pronta a impadronirsi dei gangli del potere con gli strumenti classici delle società segrete. É evidente che già con Zahorowski ci troviamo su questa linea, ma il redattore della versione moderna dei Monita la enfatizza in maniera abbastanza rozza… ‘…sarebbe molto vantaggioso per la Chiesa che tutti i Vescovadi fossero occupati dalla Società, ed anco occupasse il Seggio Apostolico e ciò in special modo se il Papa divenisse principe temporale di tutti i beni…’ Il riferimento al Papa gesuita, che pare indulgere al gusto per la farsa, si somma ad un linguaggio dai toni milennaristici in cui si vagheggia una mitica futura età dell’oro e che rimanda ad un aspetto finora non accennato: quello dei rapporti fra gesuiti e milennarismo.»
Cfr.: Sabina Pavone Le astuzie dei gesuiti  Roma, Salerno, 2000, p.  119-125 passim.

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Tipo pubblicazione
Monografia
Pubblicazione
Roma: [editore] Tipografia della Propaganda, 1814
Collocazione
4.A.II.63
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