Autori
Titolo completo
Athanasii Kircheri Fuldensis e Soc. Iesu presbyteri  Musurgia vniuersalis siue Ars magna consoni et dissoni in 10. libros digesta. Qua vniuersa sonorum doctrina, & philosophia, musicaeque tam theoricae, quam practicae scientia, summa varietate traditur; ... Tomus 1. [-2.]. - Romae : ex typographia haeredum Francisci Corbelletti, 1650. - 2 v., c. di tav. calcogr. : ill. xil. ; 2o. (Vignette xil. con didascalie sui front. - Cors. ; ebr. ; gr. ; rom. - Iniziali ornate, testate, fregi xil.
Paese
Italia
Lingua
Latino
Note

Per appfrofondire il tema dell'uso delle antiporte nei libri di A. Kircher: cfr. A. Pisani, Antiporta Kircheriana

«Tanto gli effetti morali e pedagogici della musica, quanto l’efficacia terapeutica attribuitale da diffuse credenze popolari, vengono ricondotti da Kircher a una spiegazione puramente fisica… Chi attribuisce quella forza attrattiva direttamente a Dio… chi alla composizione numerica del’anima. Molti fanno ricorso a non si sa quale influsso dei cieli o del decacordo cabalistico, e cioè di dieci numeri primordiali o Sefiroth… Tutte queste spiegazioni appaiono a Kircher stonate e lontane dalla realtà. Egli ritiene infatti che quella forza mirabile della musica, che produce la commozione degli affetti, non possa riguardare imediatamente l’anima. L’immortalità e l’immaterialità di questa escludono che possa avere qualche relazione con la proporzionalità dei suoni. L’alterazione è invece prodotta nello spirito, principale strumento dell’anima e suo legame con il corpo. Tale spirito è un sottilissimo vapore sanguineo, estremamente mobile e tenue, facilmente eccitabile quindi dall’aria armonicamente agitata. Lo spirito, soggetto ad una vibrazione provocata da veloci e frequenti movimenti armonici di carattere ondulatorio, diventa rarefatto. Si produce allora una dilatazione che viene avvertita come una sensazione di letizia e di gioia. La sensazione sarà tanto maggiore quanto più le modulazioni saranno adatte e proporzionate alla complessione e alla costituzione naturale dell’uomo. Da qui deriva quella sorte di vellicazione avvertita dall’animo e dal cuore quando percepisce un’armonia elegantemente costruita o una soave melodia… Anche riguardo agli effetti terapeutici della musica si è molto discusso, e anche in questo caso cabalisti, astrologi e alchimisti hanno preteso imporre le loro astruse spiegazioni. Questi uomini, peraltro sapienti, che trascurano le cause naturali per ricercarne altre più remote, si comportano come coloro che, abbandonate le ricchezze domestiche, emigrano nelle Indie e si espongono a innumerevoli pericoli per acquistarne altre ritenute più consistenti… in molti casi la cura musicale dipende da cause assolutamente naturali, e cioè da quell’alterazione prodotta negli umori corporei dalle vibrazioni sonore. Per questa ragione si deve ritenere che non tutte le malattie possano essere soggette ad un utile trattamento musicale, ma solo quelle che dipendono direttamente dalla bile o dall’atrabile.»
Cfr.: D.Pastine, La nascita dell’idolatria… Firenze, La Nuova Italia, 1978, p.52-54.

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Tipo pubblicazione
Monografia
Pubblicazione
Romae: 1650
Collocazione
3.LL.VII.51-52
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