Autori
Titolo completo
Premiere sepmaine ou creation du monde de Guillaume de Saluste, seigneur du Bartas. Reueuë, augmentee, & embellie en diuers passages par l'Autheur mesme
Paese
Francia
Lingua
Francese
Descrizione fisica

[12], 416, [18] c. ; 12°

Note

Sui piatti della legatura rispettivamente le iniziali F e M all'interno di fregio centrale. L'esemplare apparteneva al Fondo Laura.

Guillaume de Salluste Du Bartas ugonotto, militare di Enrico IV, in quest’opera mise in versi i principali episodi della Bibbia da un punto di vista protestante. La sua prima edizione è del 1578, venne tradotta nelle principali lingue d’Europa ed ebbe, nei primi sei anni, più di trenta edizioni, sebbene da qualcuno (Sorel) sia  stata definita “quasi nient’altro che la Storia naturale di Plinio messa in versi, con qualche annotazione presa da libri assai comuni”. Nel 1584 scrisse la Seconde Semaine ou Enfance du monde, che rimase però incompleta.

«…Du Bartas… osserva… che l’America non può essere stata popolata così anticamente come l’Europa, l’Asia e l’Africa, più vicine al luogo biblico “donde i nostri antenati, turbati, scapparono, e come pernici si sparpagliarono dappertutto”. Ma anche Du Bartas trova che l’ipotesi di un popolamento recente del Nuovo Mondo urta con una caratteristica imprescindibile di quest’ultimo, la sua civiltà… Dunque si tratta di un popolamento che, se è successivo ai  tempi biblici… non è però così recente come pretenderà qualche anno più tardi, Acosta (LINK). Ma in che modo si effettuò ? Su questo punto, Du Bartas precorre da vicino Acosta. I primi popolatori giunsero nel Nuovo Mondo “in diverse volte, e per diverse vie”… pur mantenendosi aperto a diverse soluzioni possibili, Du Bartas sottolinea particolarmente la probabilità di un popolamento dall’Asia. …Du Bartas [cerca] di svincolare il Nuovo Mondo dalla testimonianza biblica per parare le inevitabili critiche dei libertini»
« … e dà preferenza all’ipotesi “orientalistica” per giustificare l’origine civile degli americani, origine civile che, nota ancora Gliozzi, Acosta respinge recisamente in chiave antiugonotta e filospagnola : “ché proprio sulla natura civile degli imperi americani basava i suoi presupposti quella denuncia di barbarie e della illegittimità del dominio spagnolo che dalla bocca degli ugonottti avrebbe raccolto, qualche anno più tardi, lo stesso Montaigne.»
Cfr.: G. Gliozzi, Adamo e il Nuovo Mondo, Firenze, La Nuova Italia, 1977, p. 385 ss.

Gliozzi fa anche rilevare che l’ipotesi ugonotta dell’origine degli americani dal civile oriente da portoghesi quali Antonio Galvaõ (1555) , Joao Lucena S.J. (1600) e Seraphim de Freitas (1625). Grazie a questa ipotesi era possibile “proiettare nel Nuovo Mondo quei rappporti privilegiati che il Portogallo, con i suoi emporî, intratteneva con la Cina e in generale con l’oriente, rapporti che nel Nuovo Mondo gli erano invece preclusi dalla donazione papale e dal Trattato di Tordesillas.”
Cfr.: Gliozzi 1977, 387n.

 

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Tipo pubblicazione
Monografia
Pubblicazione
A Rouen: [editore] de l'imprimerie de Raphael du Petit Val, libraire & imprimeur du Roy, 1602
Collocazione
RARI N.VIII.38
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