[40], 935 [i.e. 937], [15] p., [34] c. di tav. di cui [2] ripieg., [2] c. di tab. : ill. ; fol
Segn.: †- 5†⁴ A-6D⁴
Precede il front. tipogr. front. calcogr., inciso da Petrus Miotte
Fregi e iniz. xilogr
La p. 470 numerata erroneamente 370, le p. 567-568 sono ripetute nella numerazione
A p.105 ulteriore frontespizio: Ars magna lucis et umbrae volumen secundum.
Per appfrofondire il tema dell'uso delle antiporte nei libri di A. Kircher: cfr. A. Pisani, Antiporta Kircheriana
L’opera è presa in considerazione da Goethe nella sua Geschichte der Farbenlehre (“Storia della teoria dei colori”) per il fatto che qui, per la prima volta, si sarebbe dimostrato che la luce, l’ombra e i colori altro non sono che prodotti della vista e che i colori, in particolare, sono il prodotto di luce e di ombra. In quest’opera, tra i molteplici aspetti trattati, Kircher riprende e sviluppa la tecnica della lanterna magica (e il suo complementare della camera oscura) a cui già si era dedicato con successo Giovan Battista della Porta.
A pagina 553 Kircher inserisce un diagramma a forma d’albero d’olivo intitolato “Horoscopum Catholicum Societatis Iesu”, nel quale viene rappresentata la diffusione globale della Chiesa e, in particolare, dell’Ordine, mostrando l’ora del giorno di ogni stanziamento gesuitico nel mondo.
Vai al record dell'edizione nel catalogo online della biblioteca