Autori
Titolo completo
De la sagesse trois livres. Par Pierre Charron parisien docteur és droicts. Ausquels est adiousté un recueil des lieux & chapitres, suiuant la premiere edition de Bordeaux, 1601. Auec la reuision de messieurs du Conseil priué, pour le contentement & soulageme[n]t du curieux lecteur, desireux de voir l'vne & l'autre impression. Plus Vn petit traicté contenant un sommaire des trois livres ... de l'Autheur
Paese
Francia
Lingua
Francese
Descrizione fisica

[20], 802 [i.e. 798], [30], 97 p., : ill., ritr. ; 8°

Antiporta calcogr. firmata: "L. Gaultier fecit"
Testate e iniz. xilogr
Segn.: ã⁸ ê⁸ A-3E⁸ 3F² A-G ⁸

Note

Seguono, con proprio front. a c. Ar.: Traicte' de sagesse; a c. F2r.: Discours Chrestien, qu'il n'est permis nyloisible...; a c. Gr: Discours Chrestien, sur la benediction...

La Sagesse (Iª ed. 1601) ebbe 39 edizioni in meno di mezzo secolo. Venne duramente attaccata dai padri gesuiti Lessius e Garasse a causa, soprattutto, del diffondersi delle idee di Bodin, Montaigne, di cui Charron fu allievo, e Huarte che essa stimolò.

“…Charron aveva enucleato e dedotto le ramificazioni ateistiche del deismo nell’opera filosofica De la sagesse (1601), i cui tre libri, nonostante lo splendore cristallino dello stile, anche per via degli sviluppi che vi aveva il metodo montaigniano del dubbio scettico, già parvero… un continuo, indiscriminato plagio da Montaigne e da Du Vair.  Presupposta, dunque, l’estraneità di Dio all’uomo  e la sua lontananza metafisica dal mondo universo, non restava agli esseri viventi e coscienti, e cioè agli uomini,, che un compito etico e deontologico, ordinato cioè ai fini della natura e della ragione. Tale tema dell’iperuranica irraggiungibilità di Dio e della sua inesplicabile distanza dalla realtà terrena ricorrerà ancora nella cultura libertina francese del tempo, e soprattutto in Descartes, e verrà richiamato… nel poemetto Les Quatrains du déiste, ou l’Anti-bigot, intorno al 1620-22… D’altra parte, il criterio di distinzione fra il bene e il male, e fra bontà e pravità dell’uomo, non si evinceva più da un metro religioso o dall’appartenenza ad una determinata confessione ortodossa, bensì dalla natura stessa, e la morale, in questi termini, sussumeva, allora, una sua più intima e austera autosufficienza e altresì una autonomia, per così dire, laica, affatto proprie, dacché per Charron, la natura era Dio, quasi con una presaga e avveniristica preconizzazione di sapore spinoziano. In questo senso, Charron si collocava, tra Cinque e Seicento, tra gli autori antesignani e precorritori di tutta la teorica libertina e ciò nonostante che lui, canonico di Condom, si fosse sempre presentato come uno scrittore cattolico tout-court e fosse stato, già a suo tempo, un esponente della Ligue e un non trascurabile sostenitore e vessillifero della dottrina cattolica…  Così, allorché nel trattato De la Sagesse… Charron avrebbe alluso all’opera di evangelizzazione dei paesi pagani o miscredenti, come la Cina, non si sarebbe peritato di osservare… che una egregia, nuova metodica per seminare e trapiantare il cristianesimo in quell’impero d’Oriente, poteva decisamente essere quella di diffondere nei territori e presso gli infedeli da convertire, proprio lo scetticismo e l’agnosticismo e il pirronismo di greca o neo-greca memoria, di modo che fosse più saldamente tutelata l’ortodossia della fede da inoculare, poiché quelle genti, una volta fattesi pirroniste e accademiche, sarebbero state più sicuramente immunizzate contro l’eresia. Si trattava, invero, di un esempio di argomentazione paradossale, di quelle che era solito usare Charron…”
Cfr.: Sergio Zoli Dall’Europa libertina all’Europa illuminista… p. 234-237.

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Tipo pubblicazione
Monografia
Pubblicazione
A Paris: [editore] chez Dauid Douceur libraire jure rue Sainct Iaques au Mercure arreste, 1613
Collocazione
3.V.I.27
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