Autori
Titolo completo
Storia generale della Cina ovvero Grandi annali cinesi tradotti dal Tong-kien-kang-mou dal padre Giuseppe Anna Maria de Moyrac de Mailla ... Pubblicati dall'abate Grosier e diretti dal signor Le Roux des Hautesrayes ... Traduzione italiana dedicata a sua altezza reale Pietro Leopoldo ... Tomo 1. [-36.]
Paese
Italia
Lingua
Italiano
Descrizione fisica

36 v. : ill. ; 8º

Fregi xilogr
Stemma di Pietro Leopoldo sui front
Var. B: Siena : per Francesco Rossi.

Note

La traduzione dal cinese é ad opera di

Traduzione italiana di Giuseppe Ramirez, il cui nome appare nella pref. del v. 1
Tit. orig.: Histoire générale de la Chine, ou Annales de cet empire .

La monumentale opera del p. de Mailla (uno dei pochi, insieme a Gaubil, Régis, Parrenin e Bouvet, a poter restare a Pechino dopo la persecuzione del 1724), ultimata a Pechino nel 1730,  potè vedere la luce a Parigi  nel 1777-1785, per le cure dell’abate Grosier. Tale dilazione sembra dovuta al fatto che fosse stata reputata di difficile accettazione da parte del pubblico, già a conoscenza delle più accessibili Lettres édifiantes. Non è da escludere, però, che motivazioni di ordine ideologico, in particolare per quanto concerneva le tecniche missionarie gesuitiche, abbiano avuto a questo riguardo il loro peso.
 
“Infine non si potrà non rilevare che la tesi di Pinot di una scarsa circolazione delle opere dei gesuiti sulla Cina tra Sei e Settecento e, per converso, di un limitato circuito di pubblicistica gesuitica soprattutto nelle cerchie dei dotti parigini e francesi, in genere attestata, in particolare dalla corrispondenza tra gli uni e gli altri… era evidentemente eccessiva, a tacere delle opere copiose e ben diffuse del Martini, del Bartoli, del Trigault, del Kircher  (China illustrata, 1667), del Grueber, dell’Intorcetta, del Borri, del De Marini, del Couplet, del Le Tellier, del De Benedictis  (Benedetto Aletino), del Saccheri, del Le Comte, del Le Gobien  e d’altri molti, e seppur viziata da un angolo visuale esclusivamente francese e assai poco europeo, lasciava intendere implicitamente che una maggior diffusione presso il gran pubblico, avrebbe probabilmente accresciuto i rischi e le esche di stampo libertino, attraverso un maggior influsso gesuitico sulla cultura del tempo, anche su quelle non solo egemone, ma che si direbbe oggi subalterna o popolare.”
Cfr.:Sergio Zoli Dall’Europa libertina all’Europa illuminista, Firenze, Nardini, 1997, p.450.

 

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Tipo pubblicazione
Monografia
Pubblicazione
In Siena: [editore] a spese di Vincenzo Pazzini Carli e figli, e Luigi e Benedetto Bindi, 1777-1783
Collocazione
3.II.IV.1-32
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