Autori
Titolo completo
Iulij Clementis Placentini, ...  De potestate pontificia in societatem Iesu, &c. qui octo partes tribuitur liber, Francisci Solanguis nobilis Cremensis opera euulgatus. ..
Paese
Francia
Lingua
Latino
Descrizione fisica

[8], 390, [2] p. ; 4º

Var. B: aggiunto in fine bifoglio a2 contenente nuova dedicatoria a Innocenzo 10.

Marca non controllata (L'Opinione: Dextra vincit laeva perimit. A sinistra caveto. BM)) sul front
Segn.: ✝⁴ A-3C⁴
L'ultima c. bianca

Note

“Il De potestate pontificia in Societatem Iesu voleva essere un modo per rivalersi delle delusioni che essa [la S.J., nda.] gli aveva arrecato. D’altra parte i temi da lui toccati non erano del tutto estranei rispetto a un dibattito realmente in atto nell’ordine; in particolare vertevano intorno a un presunto snaturamento della Compagnia rispetto alle leggi del proprio isituto ed è curioso constatare come la settima parte dell’opera (Dei danni, che hanno potuto, e possono recare alla Chiesa i Gesuiti deviati dall’Osservanza del premier loro Istituto) rispecchiasse fedelmente molte delle questioni chiamate in causa dai Monita privata. In alcuni casi, si trattava evidentemente di clichés riconoscibili in tutta la pubblicistica antigesuita: la direzione dei principi, la circonvenzione delle vedove per impossessarsi delle eredità, la messa in atto di ogni possibile artificio per convincere i giovani a entrare nella Compagnia. Per riassumere: tutti quegli atteggiamenti che facevano dei gesuiti più dei politici che dei religiosi. In altri casi però la scelta dei temi denotava la chiara appartenenza di Scotti all’ordine che tanto bistrattava.”
Cfr.: S. Pavone, Le astuzie dei gesuiti, Roma, Salerno, 2000, p. 190-191.

“…satira della Compagnia di Gesù scritta sotto lo pseudonimo di Lucio Cornelio Europeo, da alcuni, tra cui il Nicéron, attribuita allo Scotti, da altri a Gaspare Scoppio, e più verosimilmente da altri ancora, tra cui il Naudé – molto addentro alle questioni romane e amico di quel Leone Allacci a cui la Monarchia è dedicata – allo Inchofer. Opera non volgare e non solamente anticlericale, nella Monarchia già trasparirebbe ‘un atteggiamento interiore, che prelude a quello del razionalismo illuministico e del proto-liberalismo’ (Spini Ricerca dei libertini Firenze, La Nuova Italia, 1983, p. 244).”
Cfr.: L. Bianchi, Il libertinismo in Italia nel XVII secolo, “Studi storici”, 1984, 3, p. 662.

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Tipo pubblicazione
Monografia
Pubblicazione
Parisiis: [editore] apud Bartholomaeum Macaeum, in Monte D. Hilarij, sub Scuto Britanniae, 1646
Collocazione
3.T.I.56
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