La S. V. è invitata alla
Presentazione del libro
Elio Pagliarani
Tutto il teatro
a cura di Gianluca Rizzo
(Venezia, Marsilio Editori, 2013)
interverrà
Gianni Poli, critico teatrale
Letture di Carola Stagnaro tratte dalle opere di Elio Pagliarani
«Per Pagliarani, la poesia di ricerca trova nel teatro il luogo ideale per dialogare con il pubblico, invitato a partecipare attivamente alla progressiva sedimentazione del testo. Così si svolge quella funzione sociale (critica e didascalica) che costituisce uno dei doveri del poeta»
GIANLUCA RIZZO
«La parola che balla
Pseudonarcissus
Elio Pagliarani è nato a Viserba Rimini nel 1927. Laureato a Padova nel’ 51, vive insegnando a Milano.
Caratteristica nel suo realismo è la necessità della sua geografia, della sua topografia, per la quale Milano è ben più di una avventura dello spirito: è il nostro tempo ambientale, la condizione attuale; di volta in volta accettata o combattuta; testimoniata pagando di persona, sempre.
Questa coscienza del reale fa sì che la sua poesia, ancorchè gravata dalla troppa, ineluttabile carità di sé e conseguente bersaglio, abbia indubbiamente l’ambizione di svolgere parte di una parte necessaria.
E’ la primavera del 1954 quando Elio Pagliarani si presenta così, nel risvolto della sua opera prima: Cronache e altre poesie (“con tre disegni di Giuseppe Migneco”), ottavo titolo della collana “Dialoghi col Poeta” dell’editore Schwarz (ovviamente) di Milano. Attribuisce a sé stesso, quel risvolto, uno dei rari lacerti d’autobiografia offerti da Pagliarani, quello consegnato nel ’90 all’Autodizionario degli scrittori italiani raccolto da Felice Piemontese:
Quando andò a Milano, sui diciott’anni, scrisse o disse, con linguaggio più o meno rilkiano, che andava a cercare le “parole d’oro”: le trovò di ferro, e poi si accorse che erano proprio quelle, di ferro o acciaio, che andava cercando. Epperò la sua prima raccolta (Cronache e altre poesie, Schwarz, Milano, 1954) risultava in ogni caso gravata da “troppa, ineluttabile carità di sé e conseguente bagaglio”, come lui stesso scrisse nel risvolto di quella raccolta. …»
Elio Pagliarani. Tutte le poesie (1946-2005), a cura di Andrea Cortellessa, Garzanti, Milano, 2006, p. 7.