Titolo completo
Alcune lettere delle cose del Giappone. Dell'anno 1579. insino al 1581
Paese
Italia
Lingua
Italiano
Descrizione fisica

159, [1] p. ; 8º

Cors. , rom
Segn.: A-K⁸
Iniziali e fregi xil

Insegna dei Gesuiti sul front.

Note

L'esemplare reca sul frontespizio nota di possesso manoscritta: Collegii Genuensis Societatis Iesu.

“Le regole per scrivere buone lettere missionarie… sono state codificate abbastanza presto a Roma. Anche questa codificazione era stata preceduta da una solida esperienza missionaria circa la scrittura epistolare combinata con l’esercizio epistolografico classico e umanistico. La corrispondenza missionaria dei gesuiti conferisce un senso di unità e di universalità all’intera impresa gesuita nel mondo. Da una missione in Brasile tra i Tupi fino ad una sulla Costa da Pescharia, troviamo, nonostante l’immensa diversità dei contesti culturali, dei gesuiti che usano lo stesso linguaggio, le stesse metafore e le stesse citazioni bibliche, e che esprimono gli stessi desideri spirituali (per esempio il martirio). […] Come sanno bene tutti gli studiosi della prodigiosa corripondenza gesuita, a Roma erano spediti messaggi con richieste o lamentele praticamente sopra ogni cosa e da ognuno dei protagonisti, dal Provinciale fino al più umile fratello gesuita. Il problema era che le decisioni dirette verso l’Oriente erano lente, sporadiche e in perenne pericolo di essere perse in mare. In più, a contribuire alla confusione c’era il fatto, frequente, che, tra la lettera iniziale e la risposta da Roma, le parti in lotta cambiavano idea o sviluppavano strategie differenti. […] Nella stessa misura in cui il tempo e la distanza, incontrollabili da qualsivoglia centro, giocavano degli scherzi al buon funzionamento della rete gesuita, essi aprivano anche un importante spazio di libertà per l’iniziativa e la sperimentazione individuale. Infatti, la distanza frammentava e in una certa misura moltiplicava il tempo del processo decisionale tante volte quanti erano gli attori, a Roma e a, mettiamo, Pechino. Alcuni attori sapevano giocare bene il gioco del pluri-cronismo, ossia la gestione di lettere e ordini che rispondevano a situazioni cronologicamente distanti. Soprattutto, quando il giudizio da Roma non corrispondeva alle aspettative del supplice, i modi e le maniere di ridefinire quale fosse il ‘punto’ della lamentela o della difesa erano infiniti e generavano ulteriori dispute.”

Cfr.: Ines G. Zupanov,  Correnti e controcorrenti. La geopolitica gesuita in Asia (XVI secolo in: I gesuiti ai tempi di Claudio Acquaviva. Strategie politiche, religiose e culturali tra Cinque e Seicento, Brescia, Morcelliana, 2007, p.205-218.

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Tipo pubblicazione
Monografia
Pubblicazione
In Roma: [editore] appresso Francesco Zannetti, 1584
Collocazione
2.L.VI.34
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