Autori
Titolo completo
Exercitia spiritualia / [Ignatius de Loyola]
Paese
Italia
Lingua
Latino
Descrizione fisica

[116] c. ; 8º

Il nome dell'Autore appare a c. A2r

Traduzione di André Des Freux

Cors. ; rom

Segn.: A-O⁸ P⁴

Iniziali xilografiche ornate

Insegna dei Gesuiti sul frontespizio

Note

«I primi attacchi alla Compagnia di Gesù risalgono al tempo in cui Loyola era ancora vivo. Acerrimo nemico dei gesuiti fu il domenicano Melchor Cano […] I suoi trattati mettono in luce come una certa ortodossia spagnola non riuscisse a capire le peculiarità dell’ordine gesuitico e del suo specifico “modo de proceder”. La prima cosa che destava sospetto era la pratica degli Esercizi spirituali. Il percorso interiore da essi proposto, il loro essere aperti a tutti –gesuiti e non, religiosi e laici, uomini e donne purché avessero lo scopo di un mutamento di vita – e forse ancor più la somiglianza che la pratica degli esercizi aveva con le pratiche spiritualistiche degli alumbrados  … avevano sottoposto la Compagnia di Gesù a continue critiche anche dopo l’approvazione papale degli Esercizi spirituali avvenuta nel 1548. È contro di essi, e particolarmente contro il principio in base al quale la grazia di Dio scende sull’esercitante durante la meditazione, che sin dal 1547 il Cano tuonava dal pulpito e raccoglieva annotazioni e appunti che poi passò all’arcivescovo di Toledo, Martìnez Siliceo, il quale nominò una commissione, presieduta da Tomàs de Pedroche, con lo scopo di esaminare il libro. Al di là della sprezzante sottolineatura dell’ignoranza di Loyola per aver scritto il libro non in latino, Pedroche mosse numerose critiche alla Compagnia, a partire dal nome, considerato superbo e scismatico e non poco ingiurioso verso tutto il popolo cristiano. Tutto il sistema degli Esercizi spirituali era tacciato di essere superstizioso: magici e cabalistici i trenta giorni da dedicare alla loro pratica, quasi scienza occulta l’ignoranza richiesta all’esercitante, completamente vincolato nel sapere e nella volontà al direttore spirituale; alumbrade, e dunque eretiche, erano le Regole per discernere gli spiriti con quella definizione della consolazione spirituale, che presuppone il conseguimento di una perfezione spirituale mai prima raggiunta, secondo Pedroche, neanche dagli angeli in cielo o dal primo uomo in Paradiso.»
Cfr.: Michela Catto, La Compagnia divisa, Brescia, Morcelliana, 2009, p. 54-55.

Per altre notizie su gli Esercizi spirituali cfr.: Debuchy, P. (1912). Spiritual Exercises of Saint Ignatius. In The Catholic Encyclopedia. New York: Robert Appleton Company. Retrieved July 24, 2010 from New Advent: http://www.newadvent.org/cathen/14224b.htm 

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Tipo pubblicazione
Monografia
Pubblicazione
Romæ: [editore] apud Antonium Bladum, XI. Septembris1548
Collocazione
1.QQ.I.2
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