Incontro con Francesco Maria Raimondo, Vincenzo De Feo, modera Laura Cornara
In un autore come Italo Calvino, con il padre agronomo e la madre botanica, il giardino non poteva certo mancare: nel racconto del 1948 Il giardino incantato è usato come metafora di un mondo parallelo, bellissimo e magico. Il mondo di cui si parlerà in quest'incontro. Sin dall’antichità, gli esseri umani hanno addomesticato piante selvatiche per trarne ogni genere di beneficio, introducendole da regioni lontane, coltivandole e adattando il nuovo ambiente alle esigenze di ognuna. In molti casi, si è trattato di piante alimentari, poi aromatiche e officinali, quindi ornamentali, per parchi e giardini privati e, poi, anche pubblici. Un processo millenario, in gran parte documentato, in cui le piante sono state sempre partecipi dell’evoluzione di Homo sapiens, grazie al loro ricco patrimonio di composti bioattivi che le hanno rese protagoniste in medicina, per le loro proprietà terapeutiche, ma anche nel mondo del sacro e della magia. Molte piante un tempo considerate magiche sono oggi ritenute specie enteogene, in grado di agire sul Sistema Nervoso Centrale. Molte di queste piante hanno probabilmente contribuito all’evoluzione delle capacità cognitive dell’uomo e il loro studio ci ha permesso di comprendere i meccanismi alla base della trasmissione dell’impulso nervoso. I giardini magici e mitologici sono un patrimonio ancora poco esplorato di molte culture tradizionali messe in grave pericolo di estinzione dalla globalizzazione.
In collaborazione con Università di Genova - Dipartimento di Scienze della Terra dell'Ambiente e della Vita
Conferenza nell'ambito del Festival della Scienza 2023
Per saperne di più
Info e prenotazioni
Scopri il Festival della Scienza in BUGe !
Vai al calendario completo del Festival