Emilio Villa, il Clandestino

La biblioteca è lieta di invitare a

Emilio Villa, il Clandestino

Intervengono
Raffaele Perrotta, poeta/filosofo già docente all’Università degli Studi di Genova
Chiara Portesine, Scuola Normale Superiore di Pisa
Aldo Tagliaferri, saggista

Modera l’incontro
Massimo Bacigalupo, Università degli Studi di Genova

Emilio Villa (1914-2003) si può considerare tra le figure più eminenti della cultura del Novecento. Traduttore, biblista, scopritore di talenti artistici, poeta, Villa non si preoccupò di raccogliere i propri testi, né di cogliere i frutti dei propri rapporti privilegiati con artisti destinati a mietere grandi successi. Preferì invece assumere volontariamente una posizione marginale rispetto all’ufficialità, conducendo un’esistenza difficile, e raminga.

Aldo Tagliaferri (1931), Commonwealth Fellow della Fondazione Harkness (1957-58), è noto per i numerosi saggi dedicati a Beckett, di cui ha anche tradotto la Trilogia (Torino 1996), a questioni di estetica e di teoria dell’arte (L’estetica dell’oggettivo, Milano 1969; Il Taoismo, Roma 1996; La via dell’impossibile. Saggio sulle prose brevi di Beckett, Lesa 2002) e alle arti africane. Ha curato molte edizioni di testi di Emilio Villa in Italia e all’estero. Con Giorgio Barbaglia ha pubblicato Uno e due. Indagini sul teatro dell’onnipotenza (Milano 1998).

Chiara Portesine (Genova, 1994) studia presso la Scuola Normale Superiore di Pisa, dove svolge ricerche relative alla poesia sperimentale del secondo Novecento, in particolare Neoavanguardia, Sanguineti, Zanzotto. Per quanto riguarda la prosa, si è occupata di Carlo Emilio Gadda, Giorgio Manganelli e Walter Siti. Per la laurea triennale ha discusso presso l’Università di Pisa la tesi Emilio Villa e il periodo-finestra degli anni Cinquanta e Sessanta. Appunti per un’analisi filologica e stilistica della transizione del ‘visivo’.

Organizzazione a cura di Laura Gruppi in collaborazione con la Biblioteca Universitaria di Genova e l'associazione Genova-Voci.