Trattasi di un corpus eterogeneo di documenti manoscritti - databili fra il XVII e il XIX secolo - riguardanti la storia e la cultura genovese, acquisiti dalla Biblioteca nel giugno del 2020. Se ne dettaglia di seguito la tipologia con una breve descrizione.

 

Guido Baccelli (Roma 1830 - ivi 1916) Convento dei Cappuccini

Lettera autografa firmata, s.d., del medico e uomo politico, più volte ministro della Pubblica Istruzione del Regno d'Italia dal 1881 al 1900, su questioni politiche. "Deliberazione consiglio provinciale onora altamente Genova. Mi compiaccio di questa felicitando illustra consesso. Affretterò parere sul contratto cessione Cappuccini...". Il convento dei cappuccini fu soppresso dal governo napoleonico nel 1810, ma venne riaperto già il 16 maggio 1815. Fu nuovamente chiuso nel 1866 per le nuove leggi di soppressione emanate dal governo sabaudo a cui qui si fa riferimento; la chiesa continuò ad essere officiata dal clero diocesano, mentre il convento fu trasformato in scuola. Nel 1904 alcuni religiosi poterono far ritorno in alcuni locali e dal 1934 l'intero complesso ritornò ai frati, che vi insediarono la curia provinciale, trasferita nel 1955 al convento di S. Caterina e ritornata nel 1966 alla SS. Concezione, dove ha tuttora sede. Una p. in-8, su bifolio, carta int. 'Il ministro dell'Istruzione'.

 

Antonio Brignole-Sale (Genova 1786 - ivi 1863) Regno di Sardegna

Lettera autografa firmata Paris le 29 Xbre 1841 del Marchese di Groppoli, ambasciatore a Parigi del Regno di Sardegna, nella quale ringrazia il corrispondente per avergli inviato alcuni pacchi. "Le paquets que vous avez bien voulu m'apporter de Turin et de Genes ont été (...) celui de Genes au (...) toujours à leur destination...". Una pagina in-8.

 

Giuseppe Maria Doria Pamphili (Genova 1751 - Roma 1816) Napoleonica

Firma autografa su documento ms. dat. 15 martii 1806 del Cardinale (creato da Pio VI nel 1785) e procamerlengo di Santa Romana Chiesa (dal 1801 al 1808). Concede (a nome del Pontefice) che il Sacerdote Pietro Scappacci, curato della Chiesa Parrocchiale di S. Giovanni in Pistoia abbia la facoltà di benedire "un dato numero di corone crucifissi e Medaglie con l'Indulgenza Plenaria..." (come da supplica alla prima pagina). Due pagine in-4. Fioriture. Sig. in cera sotto carta.

 

Lomellini (famiglia)  Biblioteca Civica di Genova

Documento manoscritto datato Genova 26 Giugno1878 riportante una copia dell’albero genealogico della famiglia Lomellini di Genova contenuto nell’opera di A. M. Buonarroti (tomo 2, pp. 274-175) posseduta dalla Biblioteca Civica di Genova collazionata per ordine del bibliotecario della stessa. L’albero ha inizio dalla metà del XIV secolo e termina ai primi anni del XVIII secolo. Al margine, una nota del bibliotecario recita : “Per copia conforme dell’Albero genealogico Lomellini al M. SS. del Buonaroti esistente nella Biblioteca Civica [di Genova] Tomo 2° pagine 274-275 collazionato per conto ossia ordine del Se Bibliotecario Capo dal sott.’impiegato impiegato nella stessa Civica Bibl – Genova 26 Giugno 1878 - Fto. Cichero Gius-e […] intent. della firma dicente Giuseppe Cichero Il Bibliot. Capo - Fto. M. G. Canale”. (70 cm x 47 cm) Foglio consunto ai margini, in discrete condizioni generali.

 

Vincenzo Marchese (Genova 1808 - ivi 1891) Savonarola

Lettera autografa firmata dat. Genova 15 9bre 1861 del Padre Domenicano che rinnovò a Firenze il culto di Girolamo Savonarola. Di idee liberali, fu espulso dal Granducato di Toscana e riparò a Genova. Scrive ad un amico, il Prof. Giovan Battista Giuliani di Firenze, relativamente ad una lettera che ha inviato al letterato bassanese Tiberio Roberti. "Scrissi al (...) Tiberio Roberti, ringraziandolo del dono; e ignorando ov'ei dimorasse, inviai la lettera a Bassano. Poi riseppi dal Crocco com'egli dimori tuttavia in Firenze. Da ciò il ritardo involontario. Voi avvertitelo e porgetegli i miei saluti. I miei occhi sempre male, e perciò scrivo poco...". Una pagina in-8.

 

Giovanni Francesco Negrone (Genova 1629 - Roma 1713) Cardinali

Firma autografa dell'illustre prelato, creato Cardinale nel 1686 da Innocenzo XI e Tesoriere di Sua Santità, in calce a lettera ms. dat. Roma 13 luglio 1675 relativa a questioni economiche. "con vantaggiosi pagamenti a pro' de creditori del Mons. Bentivoglio, fra i quali si annoverano i più gente povera...". Una pagina in-4. Sono presenti altre tre firme di funzionari. Lac. al margine inf. non lede il testo.

 

Vincenzo Ricci (Genova 1804 - 1868) Riforma fondiaria

Interessante lettera autografa firmata, Torino, 17 marzo 1863. Avvocato, partecipò alle agitazioni genovesi volte a spingere Carlo Alberto alle riforme (1847-48). Deputato al Parlamento subalpino (1848-67), fu ministro dell'Interno (marzo-luglio 1848) e delle Finanze (1848-49). Ricci afferma di aver accluso alla lettera una “relazione stampata sulla perequazione dell’imposta fondiaria” sulla quale ha lavorato la “Commissione Ministeriale” e a cui aggiunge qualche personale nota. “Le patenti, la personale e nobiliare, la tassa sulle vetture pubbliche e private, il canone gabellario, sono tasse od affatto ignote, od in proporzioni infinitamente più miti in tutte le altri parti d’Italia: quindi non vi sarebbe equità e carico proporzionato, ove ne restassero esenti”. Quattro pp. in-4 su carta int. della Camera dei Deputati.

 

Giuseppe Spina (Sarzana 1756 - Roma 1828)  Cardinali

Lettera autografa firmata datata Roma 15 Gen.ro 1790 dell'Arcivescovo di Genova (1802 - 1816) e Cardinale (creato nel 1802 con il titolo di Sant'Agnese fuori le mura da Pio VII) indirizzata al Capitano Pucci di Sarzana nella quale lo ringrazia per aver ricevuto in dono tramite l'Abate Berettini "una scatola di bellissimi fonghi". "Conscio a me stesso di non avere appresso di lei alcun merito mi trovo veramente confuso della sua
singolar bontà...". Una pagina in-8 su carta filigranata. Ind. autografo alla quarta, traccia di sig. in cer. rossa. Fori di filza ledono parte del testo.

 

Spinola di San Luca (famiglia)  Doge Agostino Spinola

Insieme di 5 lotti, per un totale di 28 documenti datati fra il XVII e il XIX secolo, riguardanti l’antica famiglia aristocratica genovese.

• [Giuseppe (1714-1784), Nicola Spinola] – Documento manoscritto in latino su carta bollata, datato 27 Gennaio 1753 e firmato dal notaio Innocenzo Benedetto Tealdo. Si tratta della costituzione di un procuratore in Roma nel Sig. Giovanni Lelmi, fatta dai governatori della Famiglia Spinola (Giuseppe e Nicola) e da altri suoi membri (Domenico, Andrea, e Stefano), con legalizzazione della firma del notaio della Curia di Genova. 1 p. in-4.

• [Nicolò Spinola (sec. XIX)] – 4 documenti autografi, datati fra il 1856 e il 1861, firmati da F. De Margherita, notaio della famiglia Spinola di S. Luca (discendenza di Nicola Spinola). Si tratta di rendiconti del notaio, fra i quali si cita la vendita di un palazzo nei pressi di Porta dei Vacca (GE). Per un totale di 8 pp.

• [Stefano Spinola (sec. XIX)] – Carteggio composto da 17 lettere autografe e 4 ricevute firmate, datate fra il 1859 e il 1880, da Giovanni Stefano Spinola, figlio di Nicolò Spinola (1778), del ramo di S. Luca. Si tratta in particolare del Consolidato Romano e dell’attività economica delle botteghe in affitto ai fratelli Mongini (di cui sollecita il rimpiazzo), e Delcanto (il cui affitto è oggetto di più trattazioni), a Piana e a Tirone. Si menzionano inoltre botteghe site in piazza Caricamento (GE). Il ramo di Giovanni Stefano Spinola, privo di figli maschi, si estingue con la morte della nipote Giulia (1869).

• [Agostino Spinola (1624-1692)] – Documento manoscritto in latino datato 21 Luglio 1651. Si tratta della copia della procura per Filippo Spinola presso l’Arcivescovo Agostino Spinola a Milano e ovunque siano siti beni della Famiglia Spinola. Agostino Spinola fu il 125° doge della Repubblica genovese dal 1679 al 1681. Per un totale di 3 pp.

• [Ambrogio Spinola (1569-1630)] – Documento manoscritto in latino datato (da altra mano) 5 Luglio 1595. Si tratta della procura di fideicommissione di Federico Spinola nel Sig. Marchese Ambrogio Spinola sulla gestione dei beni familiari. Scritto a Genova.