“Il Balilla”  (dal 31 luglio 1848 al 15 gennaio 1849)

Approfondimento storico

“Il Balilla” fu giornale di orientamento progressista, popolare, guidato dal futuro direttore della "La Strega" avvocato Luigi Priario, quasi palestra di quel giornalismo democratico e mazziniano che sarebbe diventato il più diffuso a Genova nei primi anni Cinquanta e che, nel corso del decennio di preparazione, avrebbe caratterizzato la carta stampata locale. Fin dalla scelta della testata, il foglio riprese il mito creato negli anni intercorrenti tra il 1846 e il 1848, dalla classe patrizia e dall’ala liberale della nobiltà, che iniziò a rivendicare come opera di popolo la cacciata dagli austriaci nel 1746 e la innalzò a memoria patria.
La lettera di autorizzazione alla pubblicazione venne indirizzata al Prefetto dal Ministero degli Interni, il 24 luglio 1848: il “Balilla” infatti fu fondato dopo la concessione dell’Editto albertino e si impose tra i primi esempi di fogli di propaganda politica risorgimentali.
Contò nelle sue fila redattori come il letterato liberale Daniele Morchio, fratello di David, compilatori come Emanuele Rossi , collaboratore de “Il Pensiero Italiano” e  de “La Bandiera del Popolo”. Firmò alcuni interventi anche il direttore Priario.
Dopo la riflessione amara sulla pace di Salasco (“Il vergognoso armistizio non è per noi: ne ricada il disonore su chi l’ha conchiuso: noi vogliamo la guerra!”, 17 agosto 1848), “Il Balilla”, in linea con gli appelli di Mazzini , abbracciò l’opera della “politica” di “rigenerazione” italiana, costruita sull’indipendenza, sull’unione e sulla libertà (5 settembre 1848), e si unì a “Il Pensiero Italiano” e a “Il Diario del Popolo” a favore di una “Costituente” (24 settembre 1848, 14 dicembre 1848), “fondata sulla sovranità del popolo”, un popolo al quale fossero trasmesse “idee d’ordine e di libertà vera” e infusi “amore per la patria” e “virtù del sacrificio”, un popolo da rendere “italiano” - come osserva  Della Peruta-. La chiave di lettura ideologica non impedì al periodico di porre attenzione alla città e alle sue vicende in una prima forma di cronaca locale.

La Biblioteca Universitaria di Genova ne possiede un solo numero, quello del 13 ottobre 1848. Una raccolta (lacunosa) è disponibile presso l’Istituto Mazziniano (PerA392).

(Assereto 2010; Della Peruta 2011; Beccaria 1994; Costa 2001)

Cfr.

"Il Pensiero Italiano"; "Il Diario del Popolo"