“Il Diario del Popolo”  (dal 30 luglio al 23 novembre 1848)

Approfondimento storico

Quotidiano legato alla figura di Goffredo Mameli. Già collaboratore de “La Lega Italiana”, poi “Il Pensiero italiano”, nonché aderente ad una concezione liberaldemocratica giorbertiana, giunse a maturare le tesi mazziniane attraverso l’Accademia Entellica (poi Entelema), di cui fu esponente “accademico” dal 10 marzo 1847. Dal 1846 risulta iscritto alla Giovine Italia, seppur non fosse ancora entrato in corrispondenza con Mazzini e non fosse bene conosciuto dagli affiliati di quella società segreta. D’altro canto, il partito iniziò ad assumere consistenza e coordinamento a Genova, con il ritorno di Nino Bixio nell’aprile del 1847, e il poeta ebbe un posto rilevante come discepolo e come attivista nei convegni segreti alla Libreria Grondona di via San Luca, prima della manifestazione del genetliaco di Maria Vergine, pretesto per la manifestazione politica dell’8 settembre.  Alla produzione di poesia militante e patriottica e ai canti del biennio 1847-1848, tra i quali il famoso Fratelli d’Italia, Mameli affiancò il giornalismo d’azione politica.
Dopo il tentativo interdetto rappresentato da “La Vestale”, foglio che, nel programma, faceva riferimento all’Italia di Dante (1847), Mameli fondò un quotidiano che si ispirasse direttamente all’Apostolo e realizzò così il primo giornale mazziniano a Genova, “al quale fecero capo i democratici più avanzati del Circolo Italiano”. L’esperimento riuscì poiché Mazzini non fece mancare a Mameli “le sue istruzione spesso molto secche” e “Il Diario del Popolo” si collegò idealmente all’“Indicatore genovese”, organo stampato e promosso dal tipografo Alessandro Ponthenier e primo luogo di espressione mazziniana nel 1828, e all’“Italia del popolo” che, sotto gli auspici di Mazzini, ritornato dall’esilio, aveva iniziato le sue pubblicazioni nel mese di maggio a Milano.  
Mameli firmò con regolarità i suoi interventi di carattere politico per esprimere la “concezione mazziniana basata sulla legge del progresso e sul principio di autodeterminazione dei popoli”, pur rimanendo collaboratore de “Il Pensiero Italiano”, per il quale avrebbe continuato a scrivere anche nei mesi precedenti all’insurrezione della città. Il legame tra i due fogli, il mazziniano, antesignano non riconosciuto ad aprire la schiera dei tanti, e il vessillo del Circolo italiano di Genova si svelò nel novembre del 1848, quando per ragioni tecniche e tipografiche “Il Pensiero Italiano” venne sospeso e agli abbonati venne spedito “Il Diario del Popolo” (cfr. N. Accame, Ai signori abbonati /al Giornale/ Il Pensiero Italiano, 11 novembre 1848, avviso allegato al numero 84 dell’11 novembre 1848 de “Il Diario del Popolo”) nonché dalla comunanza delle posizioni. Entrambi i giornali abbracciarono la battaglia contro il ministro Pinelli e si batterono a favore del progetto di Costituente lanciato da Giuseppe Montanelli- che si assunse come sottotitolo in neretto della testata il 14 novembre 1848 - affinché si realizzasse la “Costituente Italiana, a cui [si sarebbe] serbato di compiere la grande opera dell’Unità Italiana” (cfr. anche 17 ottobre e 5 dicembre 1848).
Luigi Ponthenier, in qualità di gerente, venne imputato “di contravvenzione alla Legge 26 marzo sulla stampa” (cfr. “Il Pensiero Italiano”, 7 dicembre 1848).
Ultima nota sugli stampatori: Antonio, Luigi, Alessando e Giambattista Ponthenier, poco studiati, furono direttori e gerenti di organi politici di indirizzo democratico e mazziniano e famosi editori di giornali illustrati, come il “Magazzino pittorico universale” (1834-1837) e il “Michelangelo”, (1855) e di altri periodici ed almanacchi.

La Biblioteca Universitaria di Genova non possiede numeri de “Il Diario del Popolo”. La scheda è stata ricavata dallo spoglio della  raccolta lacunosa conservata presso l’Istituto Mazziniano di Genova (che contiene anche la “Proposta di società per azioni”, datata 16 luglio 1848, Per A 388).

(Costa 1998; Ravenna 1967; Della Peruta 2011; Beccaria 1994, Milan, 2005;  Marchetti, Infelise, Mascilli Migliorini, Palazzolo, Turi 2004)

Cfr. “La Lega Italiana”; "Il Pensiero Italiano", ecc.