[4], CXCIII, [1] c. : ill. ; 2º
Marca n.c. di Juan Cromberger (piccolo scudo con iniziali: I C)
nel fregio della cornice xil. sul front
Il nome dell'A. si ricava dal v. del front
Il colophon a c. &7v
Stemma reale xil. sul front
Front. stampato in rosso e nero
Altro stemma xil. in fine
Cors. ; got
Segn.: (croce)⁴ a-z⁸ &¹⁰
Bianca l'ultima c
Iniziali xil. ornate.
Cronista ufficiale di Carlo V, al fine di fornire sostegno alle pretese della corona spagnola, si impegnò a elaborare una teoria sulla genalogia della popolazioni americane: “[i]l modello a cui Oviedo si ispirava era costituito da una cronologia… che Annio da Viterbo aveva pubblicato nel 1489 col beneplacito di Alessandro VI: se in base ad essa era possibile ritrovare i predecessori dei principali popoli del Vecchio Mondo e riconnetterli ai capostipiti biblici, si trattava adesso, con l’aiuto di un po’ di erudizione classica e biblica, di inserire nel medesimo quadro genealogico anche le popolazioni di recente scoperte. Questa è appunto l’operazione condotta in porto da Oviedo. Egli prende le mosse dall’affermazione dello pseudo-Beroso secondo la quale la stirpe dei monarchi spagnoli, che ha origine da Tubal figlio di Jafet, annovera al dodicesimo posto un re di nome Espero. Avvalendosi della suggestione di questo nome, dopo aver sostenuto con un susseguirsi di citazioni erudite che le isole che gli antichi chiamavano Esperidi ‘si debbono senza alcun dubbio identificare con queste Indie’, Oviedo deduce, dal principio generale che ‘le province e i regni presero anticamente il nome dai principi e signori che le fondarono o conquistarono’, la conclusione che le Esperidi ovvero le Indie Occidentali appartennero alla ‘signoria di Spagna fin dal tempo di Espero, suo dodicesimo re’. Le conseguenze giuridiche di questa genealogia, già di per sé evidenti, sono ulteriormente sottolineate da Oviedo con queste parole: ‘e così, in base a un diritto antico […] Dio restituì alla Spagna questo dominio nel corso di tanti secoli. E appare chiaro che, come cosa che fu sua, la divina giustizia vuole che torni a esserlo e lo sia perpetuamente’. […] Una recisa opposizione si incontra… nell’opera di Las Casas, celebre antagonista di Oviedo… Non migliore accoglienza trova l’ipotesi di Oviedo presso Lopez de Gomara, secondo il quale le Esperidi sono piuttosto da identificarsi con le isole di Capo Verde, che si trovano a una distanza più facilmente raggiungibile dagli antichi… Di fronte alle altre nazioni, i diritti della Spagna sulle terre americane erano garantiti… dalla ‘donazione’ con la quale Alessandro VI aveva voluto gratificare, fin dal 1493, il re cattolico. Ma, da un lato, la validità giuridica di quest’atto papale era… contestabile e contestata. Dall’altro, era quanto mai precaria la sua validità politica: quando con Pio III, il papato incominciò a rivendicare, in campo coloniale, una propria indipendenza, facendo sorgere una contraddizione con la corona di Spagna, quest’ultima fu ovviamente interessata a svincolare i suoi diritti sul Nuovo Mondo dalla ‘donazione’ del 1493. E questo fu appunto il secondo scopo – e forse il primo in ordine di importanza – dell’elaborazione di Oviedo sull’origine degli americani.”
Cfr.: G. Gliozzi, Adamo e il Nuovo Mondo, Firenze, La Nuova Italia, 1977, p. 16-20.
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