Titolo completo
Nuoui auisi delle Indie di Portugallo, riceuuti dalli reuerendi padri della Compagnia di Giesu. Tradotti dalla lingua spagnola nell'italiana. Quinta parte
Paese
Italia
Lingua
Italiano
Descrizione fisica

[2], 93 [i.e. 94] c. ; 8°

Segn.: A-M8, bianca la c. F8

Stemma della Compagnia sul frontespizio

Note

L'esemplare reca sul frontespizio nota di possesso manoscritta: Collegij Genuensis Societatis Iesu [ripetuta due volte]

Un ultimo merito di Lainez generale nei confronti delle missioni fu la traduzione latina da lui disposta delle Indicae, e l’incremento della loro diffusione sia all’interno che al di fuori della Compagnia […]  La loro lettura a mensa ebbe di buon’ora la precedenza su ogni altra. Alla propagazione contribuivano altresì gli amici della Compagnia, cui venivano  inviate e che le facevano circolare tra i conoscenti […] Ben presto alle copie fu necessario sostituire le stampe in volumetti contenenti volta a volta un certo numero di lettere più significative. In Italia il primo della serie uscì, nel 1552, dai torchi romani dei fratelli Valerio e Luigi Dorigo, tipografi di origine bresciana. Da allora sotto il titolo Avisi dell’Indie di Portogallo o Nuovi avisi le relazioni delle missioni transmarine inviate a Roma, man mano tradotte in italiano, venivano date alle stampe prima dai Dorigo, che offrirono un’altra raccolta nel 1553, quindi dal tipografo camerale Antonio Blado nel 1553 e nel 1556; poi dalla tipografia domestica della Compagnia nel 1557 e nel 1558. Ma poiché gli stampatori dell’ordine erano nel frattempo assorbiti dalla pubblicazione delle Costituzioni, fu accettata la profferta avanzata qualche tempo prima dall’editore-tipografo veneto Michele Tramezzino, che si assumeva l’incarico della stampa di simili raccolte. Tramezzino non perdette il suo tempo, perché già nel mese di ottobre 1558 – sebbene con la data di edizione del 1559 – metteva in vendita al prezzo di 3 giulii la copia, una prima raccolta di Diversi Avisi contenente lettere dall’India dal 1551 al 1558, premessavi una dedica dello stampatore alla duchessa d’Urbino, Vittoria Farnese della Rovere. Una seconda raccolta di lettere pervenute in Europa nel corso del 1558 andò sotto i torchi immediatamente dopo e fu messa in vendita verso la fine di maggio 1559 sotto il titolo di Nuovi Avisi. Polanco ne dava per finita la stampa in una lettera del 10 giugno al rettore di Forlì, facendo però rilevare che era impossibile la spedizione per il divieto inquisitoriale della vendita di libri veneti nello Stato della Chiesa. Tuttavia al rettore di Venezia, Cesare Elmi, dava disposizioni per l’invio di copie a Parigi, Ferrara, Modena, Genova, Augsburg e Fiandra. Lo stampatore veneto curò ancora l’impressione di altri due volumi di Nuovi Avisi. Quella del primo (che era il terzo della raccolta), data come imminente nel aprile del 1561, si trascinava ancora nel novembre di quell’anno. Il volumetto entrava in circolazione l’anno successivo. Nel 1563 fu ordinata dal generale la riduzione italiana del quarto e ultimo volume della raccolta tramezziniana, della cui stampa si parlava già nel 1564. Ma fu solo nei primi del 1565 che il volume venne messo in vendita. Per quanto a queste raccolte si desse la massima diffusione, tuttavia in alcuni paesi, come Fiandra, Francia e Germania, si sentiva il bisogno di un testo delle Indicae in una lingua più accessibile a quei ceti di persone che più premeva raggiungere. Fu così che nacque l’idea di voltare in latino le lettere dell’India; idea balenata per la prima volta nella mente di Girolamo Nadal.
Cfr.: Mario Scaduto S.I. Storia della Compagnia di Gesù in Italia – Volume terzo – L’epoca di Giacomo Lainez. Il governo. 1556 - 1565  Roma, Edizioni “La Civiltà Cattolica”, 1964, p. 380-382.

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Tipo pubblicazione
Monografia
Pubblicazione
In Brescia: [editore] per Giacomo, & Policreto Turlini, 1579
Collocazione
2.L.VI.5(1)
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