Nato a Finalborgo da Vincenzo e Caterina Melzi,conseguì a
Genova il diploma di "magistero in belle lettere" e nel 1844
ottenne la laurea in legge.
Frenetica fu la sua attività di letterato in versi e in
prosa e, soprattutto, la sua produzione comparsa sul periodico
"l'Espero", giornale di letterature, belle arti,
teatro,varietà, uscito in Genova dal dicembre del 1840 sotto
la direzione di Federico Alizeri, al quale era legato da comuni
interessi artistico-letterari ma al quale si contrapponeva per
differenti opinioni politiche.
Politica fu buona parte dell'attività, non solo letteraria,
di Celesia: dal '47 al '48 fu infatti fra i protagonisti delle
manifestazioni nel quartiere di Oregina e in favore dell'elezione
di Pio IX al soglio pontificio. Responsabile della circolazione di
canti, inni e versi di esaltazione del ruolo unificatore d'Italia
sia del pontefice che di Carlo Alberto di Savoia, si convinse, dopo
la capitolazione di Milano dell'8 agosto del 1848, che il governo
sabaudo avesse tradito la causa italiana: venne per questo
considerato un sovversivo.
La sua attività giornalistica dalla pagine de "l'Eco dei
giornali" lo mise in contatto con vari personaggi del Risorgimento
italiano.
Militò nella Guardia Nazionale come capitano e durante i
moti del '49 fu nominato generale del Governo Provvisorio. Scrisse
un Diario degli avvenimenti di Genova nell'anno 1848 che,
rimasto manoscritto, fu pubblicato a cura del Comune di Genova solo
nel 1950.
Compreso nell'amnistia concessa da Vittorio Emanuele II dopo i
fatti genovesi del 1849, partecipò sempre alla vita politica
e culturale cittadina.
Negli ultimi anni insegnò letteratura all'Università
di Genova e ne diresse la Biblioteca (1865-1889), che conserva
ancora oggi suoi documenti e una sua raccolta di autografi.
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Bibliografia: E. Costa, I fondi
archivistici della Biblioteca Universitaria di Genova
riguardanti il Risorgimento I. Le carte di Emanuele
Celesia, in "Rassegna storica del Risorgimento", LII
(1965) fasc. 4, p. 580 n. 2 (indica alcune delle lettere relative
al Risorgimento di alcuni corrispondenti del Celesia);
Dizionario biogìrafico degli italiani, v. 23
sub voce, Roma, 1979.
Si propongono di seguito i seguenti documenti:
- la richiesta di ammissione al giuramento per l'ingresso
nell'Ordine degli avvocati
- una sua caricatura eseguita a penna da Santo Varni
- una lettera di Bartolomeo Secco Suardo (1796-1862) scritta a
Celesia da Genova il 6 ottobre 1848 a proposito della pubblicazione
I Gesuiti e le dame del biscottino (Genova, Tipografia
Ferrando, 1848) curata dallo stesso Celesia
- il frontespizio della pubblicazione citata
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