Fondi manoscritti e documentari
Note generali



Il patrimonio manoscritto è costituito da circa 2000 codici risalenti in prevalenza ai secoli XVI - XVIII.
Non mancano però preziosi pezzi dei secoli XIII (Messale fiorentino composto e miniato per la Chiesa di S. Reparata risalente a prima del 1296; il Liber Iurium Reipublicae Genuensis, ecc.), XIV (Apparatus libri VI decretalium di Guido de Baisio) e XV (Historia Alessandri Magni di Curzio Rufo nella versione dell’umanista portoghese Vasco de Lucena, codice borgognone, databile intorno al 1475, riccamente miniato).

La ricchezza delle raccolte manoscritte si esplicita, oltre che con la presenza di notevoli codici miniati, anche e soprattutto grazie alla consistenza di numerosi fondi di tipo documentario e archivistico quali ad esempio l'Epistolario di Angelico Aprosio (5.550 unità inventariali); il fondo Autografi (con più di 14.000 lettere, costituito dall'unione, negli anni Trenta-Sessanta, di almeno tre importanti nuclei di lettere autografe provenienti dai fondi del bibliofilo G.B. Passano, dalla corrispondenza di E. Celesia, nonché dalla corrispondenza dei vari direttori della biblioteca, presumibilmente estrapolata dall'archivio della stessa); Autografi del Risorgimento (conservati in quattordici cassette, lettere e documenti relativi a Nino Bixio, per una consistenza di c.a. 3.367 unità inventariali).
Numerosi e in continuo incremento sono poi carteggi e fondi minori ai quali si è cercato di dare almeno un'inventariazione.
La maggior parte del materiale manoscritto, la totalità per quanto concerne i codici, compresi gli antichi cataloghi, è stato sottoposto a microfilmatura.

La descrizione dettagliata del Fondo Manoscritti è interamente visibile attraverso la base dati MANUSOnline