Il passaggio dalla cultura medievale all’Umanesimo è segnato anche dal riaccendersi dell’interesse per un genere letterario di origine classica: la biografia. La propensione umanistica per questo particolare genere di storiografia, che aveva avuto illustri rappresentanti nella letteratura greco-ellenistica (Callistene, Clitarco), romana e greco-romana (Cornelio Nepote, Plutarco, Svetonio), è testimoniata dalla comparsa di nuovi repertori biografici dedicati ai personaggi della storia antica, misti a eroi biblici e mitologici.
Archetipi di questo fenomeno sono considerate le opere etico-erudite di Francesco Petrarca (l’incompiuto De viris illustribus, 1338 c.a ) e di Giovanni Boccaccio (De claris mulieribus e De casibus virorum illustrium, 1360-1361), anche se il genere non aveva perso continuità durante il Medioevo attraverso scrittori cristiani come Gerolamo, Isidoro di Siviglia, Giuliano di Toledo e altri, che lo avevano indirizzato a finalità morali e agiografiche.

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I libri: repertori biografico-iconografici

Il primo repertorio biografico di viri illustres e imperatori antichi illustrato con ritratti è l'opera Illustrium imagines (Roma, Mazzocchi, 1517) di Andrea Fulvio, un libro di piccolo formato con 204 ritratti xilografici. Le brevi biografie sono contenute nello spazio di una o due facciate al massimo, dentro elaborate cornici artistiche. Nella parte superiore della pagina, come sopra un podio e circondato da putti, sfingi o altre figure, vi è il ritratto del personaggio di profilo, in forma di moneta con la legenda corrente. Andrea Fulvio da Palestrina era stato allievo a Roma di Pomponio Leto, che gli aveva tramesso il culto dell'antichità.

Docente di grammatica latina per i giovani rampolli dell'aristocrazia romana, aveva già pubblicato nel 1513 Antiquaria urbis, una guida in esametri alle rovine di Roma antica basato sul nuovo spirito critico dell’Umanesimo, che imponeva di confrontare i dati tradizionali dei Mirabilia con l’autorità delle fonti antiche. Agile nel formato e sintetico nei testi, esteticamente gradevole per la ricchezza illustrativa e i ritratti 'impressionistici' ma fisionomici anche se in parte apocrifi, questo libro, nato forse con semplici finalità didattico-pedagogiche (Cunnally), divenne il prototipo di un genere di stampa che ebbe grande seguito.

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Portali con ritratti all’antica

I portali con tondi o medaglioni imperiali sono una delle più caratteristiche manifestazioni del gusto classicistico e antiquario nella decorazione architettonica genovese del Rinascimento.

Si tratta di portali in marmo, ma più spesso nella locale pietra calcarea di colore grigio (o pietra di Promontorio), ampiamente diffusi a Genova e in altri centri liguri (Savona, Rapallo, Sestri Levante) tra la fine del XV secolo e il  XVI secolo. La tipologia delle porte varia, da quelle a semplice trilite con o senza sovrapporta o fregio, in qualche caso con cornice classicheggiante di raccordo, alle porte ad arco entro cornice decorativa o con trabeazione classica a paraste.  

I tondi- ritratto sono scolpiti al centro degli stipiti o delle paraste, ai lati del fregio o nelle imposte dell’arco, delimitati da campiture circolari o quadrangolari. Il loro numero varia da due a quattro per porta; un quinto medaglione può trovarsi a volte al centro dell’architrave.

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Tipologie di portali:    Tipo A    Tipo B    Tipo C    Tipo D    Atipici

BIBLIOGRAFIA GENERALE