Materiali del Risorgimento - Stampe - Episodi di guerra

 

Questa serie di cromolitografie documenta i principali episodi della Seconda Guerra di Indipendenza che in una prima fase, tra l'aprile e il luglio del 1859, oppose nella pianura padana l'esercito franco-piemontese a quello austriaco e che, successivamente, proseguì con la spedizione dei Mille, l'invasione sabauda dell'Umbria e delle Marche, l'annessione dell'Emilia e della Toscana e la sconfitta dell'esercito borbonico nel Meridione.

 

Tali stampe provengono, in larga parte, dall'Album storico artistico. Guerra d'Italia. Scritta dal corrispondente del Times al campo Franco - Sardo (con disegni dal vero di C. Bossoli. Lith. Par les F.res F.d & Ch.les Perrin. Paris-Torino, Marzo 1860) e dall'Album della guerra d'Italia 1860-1861 di Gustavo Strafforello, edito nel 1864 con trasposizione litografica dei disegni di Bossoli di Ferdinando Perrin.

 

 

 

STAMPE I.31
Carlo Perrin Lito
C° Perrin Editori Torino
Litografia C. Perrin
Torino - Partenza della cavalleria piemontese pel campo
1860
Sigla "1"
La Seconda guerra di Indipendenza scoppiò a seguito dell'ultimatum, trasmesso il 23 aprile 1859 dal governo austriaco al regno di Savoia e nel quale, attraverso la minaccia di invasione del Piemonte, si richiedeva la riduzione dell'esercito e il congedo di tutti i volontari. Queste inaccettabili condizioni furono la causa scatenante della guerra, mentre gli accordi stipulati in un preventivo trattato di alleanza determinarono l'immediato ingresso nel conflitto della Francia a fianco dei Savoia. L'esercito austriaco, comandato dal generale Ferencz Giulay, prese subito l'iniziativa, valicando i confini.

 

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STAMPE I.49

Ferdinando Perrin Lito

C. Perrin Editore Torino

Litografia C. Perrin

Veduta panoramica da San Salvatore

1860

Per sostenere l'avanzata austriaca, l'esercito sabaudo si posizionò nel triangolo fortificato costituito da Casale-Valenza-Alessandria. All'interno di questa area, a San Salvatore, dove sorgeva una torre che fungeva da ottimo osservatorio sulla piana circostante, Vittorio Emanuele pose il 1° maggio la sede del suo comando.

 

 

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STAMPE I.33

Ferdinando Perrin Lito

C. Perrin Editore Torino

Litografia C. Perrin

Susa - Bivacco delle truppe francesi

1860

Oltre ai tre corpi d'armata francesi sbarcati a Genova, altri due corpi giunsero ai primi di maggio in soccorso dei piemontesi, attraverso la Savoia, il valico del Moncenisio e la valle di Susa.

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STAMPE I.41

Ferdinando Perrin Lito

C. Perrin Editore Torino

Litografia C. Perrin

Valenza - Ponte della strada ferrata fatto saltare dagli Austriaci

1860

L'esercito austriaco varcato il Ticino il 29 aprile, compì una serie di azioni militari, tra le quali l'8 maggio il bombardamento che distrusse due arcate del ponte ferroviario sul Po, presso Valenza.

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STAMPE I.34

Ferdinando Perrin Lito

C. Perrin Editore Torino

Litografia C. Perrin

Arrivo dell'Imperatore Napoleone III in Alessandria

1860

Sbarcato il 12 maggio a Genova, Napoleone III, che assunse il comando supremo dei due eserciti, stabilì il 14 maggio il suo quartiere generale ad Alessandria.

 

 

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STAMPE I.32

Ferdinando Perrin Lito

C. Perrin Editori Torino

Litografia C. Perrin

Alessandria - Veduta a volo d'uccello

1860

 

 

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STAMPE I.37

Lit. Perrin Torino

Piacenza - Gli Austriaci che passano il Po

1860

La mattina del 20 maggio gli austriaci, attraversato il Po, occuparono Casale, Montebello e Genestrello.

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STAMPE I.38

Ferdinando Perrin Lito

C. Perrin Editore Torino

Litografia C. Perrin

Carica dei cavalleggeri piemontesi a Genestrello

1860

Sigla "11"

Nel pomeriggio del 20 maggio la carica dei cavalleggeri piemontesi respinse gli austriaci da Genestrello.

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STAMPE I.40

Ferdinando Perrin Lit.

C. Perrin Editore Torino

Litografia C. Perrin

Battaglia di Montebello

1860

Il 20 maggio furono vittoriosamente riconquistati tutti i centri abitati precedentemente perduti.

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STAMPE I.53

Ferdinando Perrin Lito

C. Perrin Editore Torino

Litografia C. Perrin

Difesa di Varese di Garibaldi

1860

Entrato in azione con il compito di portarsi in Lombardia, scatenare l'insurrezione popolare e attirare il nemico in un'altra area di conflitto, Garibaldi alla guida dei Cacciatori delle Alpi (3.200 volontari in uniforme piemontese) il 23 maggio entrò a Varese, dove tre giorni dopo respinse l'attacco degli austriaci.

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STAMPE I.52

Ferdinando Perrin Lito

Torino l'Editore C. Perrin

Litografia Perrin Torino

Attacco di S. Fermo di Garibaldi

1860

Il 27 maggio Garibaldi batté nuovamente gli Austriaci a San Fermo aprendosi la strada verso Como.

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STAMPE I.36

Ferd. Perrin Lit.

C. Perrin Editore Torino

Lit° C. Perrin

Vercelli l'esercito francese che passa la Sesia

1860

Il 27 maggio ebbe anche inizio la manovra segreta studiata da Napoleone III per affrontare l'esercito invasore. All'esercito sardo fu affidato il compito di coprire il fianco destro delle forze francesi in marcia verso nord: passata la Sesia il 30 maggio quattro divisioni subalpine penetrarono nel territorio piemontese occupato dagli austriaci e liberarono i borghi di Palestro, Vinzaglio e Cofienza.

 

 

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STAMPE I.42

Ferdinando Perrin Lit.

C. Perrin Editore Torino

Litografia C. Perrin

Battaglia di Palestro - Il Re Vittorio Emanuele alla testa delle truppe

1860

Il 31 maggio gli austriaci contrattaccarono in direzione di Palestro; ma furono respinti dalle truppe franco-piemontesi. All'azione partecipò Vittorio Emanuele II alla guida degli Zuavi, che l'indomani lo proclamarono loro caporale per il coraggio dimostrato sul campo.

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STAMPE I.43

Ferdinando Perrin Lit.

C. Perrin Editore Torino

Litografia C. Perrin

Attacco di Ponte Montreoli, Palestro - Dalla Brigata Regina 4 Divisione

1860

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STAMPE I.39

Lit. Perrin

Gli Austriaci precipitati nel Roggione Sartirana

1860

Gli austriaci respinti durante la battaglia di Palestro, precipitarono nelle acque del roggione Sartirana.

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STAMPE I.35

Ferdinando Perrin Lito

C. Perrin Editore Torino

Litografia C. Perrin

Panorama delle brughiere di Galliate  L'esercito piemontese che passa il Ticino

1860

Il 2 giugno Giulay fu costretto a far sgombrare le truppe austriache dal territorio piemontese, ripassando il Ticino e richiamando gran parte delle sue forze verso Magenta. Lo stesso giorno anche le truppe sabaude e quelle del II corpo francese attraversarono il Ticino.

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STAMPE I.55

Ferdinando Perrin Lito

C. Perrin Editore Torino

Litografia C. Perrin

Combattimento nel villaggio di Boffalora

1860

Il 2 giugno Napoleone III ordinò di attaccare frontalmente la testa di ponte austriaca di San Martino, presso il ponte di Boffalora, e fece varcare il II corpo più a nord, per liberare il passaggio verso Magenta.

 

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STAMPE I.54

Fer.do Perrin Lit.

C. Perrin Editore Torino

Lit. Perrin

Il Pontedi Boffalora - distrutto in parte ma sempre accessibile alla fanteria

1860

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STAMPE I.56

Lit. Perrin Torino

Veduta generale del campo di battaglia di Magenta

1860

Il 4 giugno una divisione francese entrò in contatto con gli austriaci nella zona di Boffalora, mentre era ancora in attesa dell'arrivo del secondo corpo d'armata. Con il ricongiungimento delle truppe francesi si accese una sanguinosa battaglia intorno a Magenta, dove erano ripiegati gli Austriaci; il paese fu conquistato dopo una lotta casa per casa, nelle vie e nel cimitero.

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STAMPE I.57

Lit. Perrin Torino

Battaglia di Magenta

1860

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STAMPE I.58

Carlo Perrin Lit.

C. Perrin Editore Torino

Litoª C. Perrin

Presa del Camposanto di Magenta

1860

 

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STAMPE I.50

Fer.do Perrin Lit.

C. Perrin Editore Torino

Lit. C. Perrin

Battaglia di Melegnano

1860

L'8 giugno, durante la ritirata degli austriaci, la battaglia di Melegnano rappresentò uno scontro di retroguardia.

 

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STAMPE I.47

Carlo Perrin Lito

C. Perrin Editore Torino

Litografia C. Perrin

Ingresso delle LL. MM. In Milano

1860

Ritiratisi gli austriaci da Milano, l'8 giugno Napoleone III e Vittorio Emanuele II entrarono trionfalmente a Milano.

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STAMPE I.48

Fer.do Perrin Lit.

C. Perrin Editore Torino

Litografia C. Perrin 1860

Il Te Deum nel Duomo di Milano

1860

Sigla "30"

 

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STAMPE I.51

Ferdinando Perrin Lito

Torino l'Editore C. Perrin

Litografia Perrin Torino

Ingresso di Vittorio Emanuele a Brescia

1860

Nel corso dell'avanzata dell'esercito franco-piemontese verso il Mincio, appresso all'esercito austriaco in ritirata, Vittorio Emanuele II entrò il 17 giugno a Brescia.

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STAMPE I.44

Ferdinando Perrin Lit.

C. Perrin Editore Torino

Litografia C. Perrin

Battaglia di Solferino - Attacco di Solferino dai Francesi

1860

Sigla "35"

Il 24 giugno l'esercito austriaco, che sotto il comando di Francesco Giuseppe aveva ripassato il Mincio, e quello franco piemontese in marcia alla ricerca del nemico si scontrarono a Solferino, in un'imprevista e sanguinosa battaglia, per la quale non era stato preventivamente preparato alcun piano strategico. 

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STAMPE I.45

Ferdinando Perrin Lit.

C. Perrin Editore Torino

Litografia C. Perrin

Battaglia di Solferino - Attacco di San Martino dai Piemontesi

1860

I piemontesi affrontarono l'VIII corpo d'armata austriaco posizionato sui colli di San Martino, mentre i francesi, attraverso una durissima battaglia, furono impegnati ad espugnare Solferino.

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STAMPE I.46

Ferdinando Perrin Lit.

C. Perrin Editore Torino

Litografia C. Perrin

Battaglia di Solferino - Attacco di Caveriana dai Francesi

1860

Dopo aver conquistato Solferino l'esercito francese espugnò anche Cavriana (Caveriana) sede del comando nemico.

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STAMPE I.59

Enrico Gonin Lit°

Lit. C. Perrin Editore

Abboccamento degli imperatori di Francia e d'Austria a Villafranca

s.d.

Sigla "40"

Pressato da esigenze politiche, ma anche dai cruenti esiti delle battaglie sostenute, Napoleone III decise di porre fine unilateralmente alla guerra. L'11 luglio fu predisposto l'incontro a Villafranca con l'imperatore Francesco Giuseppe, per concordare i preliminari della pace, che avrebbe determinato la cessione della Lombardia al regno sabaudo.

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STAMPE I. 62

Firma illeggibile (V. Molopo?)

Litog. Perrin Torino

Garibaldi che uccide il capitano di cavalleria napolitana nella carica fatta da quest'ultima presso il ponte di Milazzo

s.d.

Con la partenza della spedizione dei Mille da Quarto, la notte del 5-6 maggio, e lo sbarco a Milazzo ebbe inizio la trionfale conquista delle regioni meridionali. La battaglia di Milazzo fu combattuta fra il 17 e il 24 luglio, nei dintorni e nella città di Milazzo, quando i garibaldini, insieme ai combattenti che diedero vita all'esercito meridionale, affrontarono e sconfissero i borbonici.

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STAMPE I.60

Lit. C. Perrin Torino

C. Perrin Editore

Litografia C. Perrin

Barricate di Palermo

s.d.

L'ingresso a Palermo avvenne il 27 maggio e fu favorito dall'insurrezione patriottica della città. Dopo scontri duri e sanguinosi protrattisi per diversi giorni, il generale Ferdinando Lanza firmò la capitolazione dell'armata napoletana e iniziò l'imbarco delle proprie truppe per Napoli.

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STAMPE I.61

V. Adam del.

C. Perrin Editore in Torino

C. Perrin Lit.

Entrata di Garibaldi in Messina

s.d.

I garibaldini guidati dal generale Giacomo Medici giunsero a Messina il 27 luglio, quando già una parte delle truppe borboniche aveva lasciato la città. Il giorno successivo, giunse Garibaldi. Con la città in mano ai Mille, Medici e il generale Tommaso Clay, comandante dei borbonici, sottoscrissero un accordo che prevedeva l'abbandono di Messina da parte delle milizie borboniche, a patto che non venisse arrecato alcun danno alla città e che il loro imbarco verso Napoli non fosse disturbato. A presidiare la Real Cittadella rimase solo una piccola guarnigione che non tenterà alcuna azione bellica, ma che si arrenderà solo mesi più tardi.

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STAMPE I.63

Lit. C. Perrin

C. Perrin Editore Torino

Partenza della prima flottiglia di garibaldini dal Faro di Messina

s.d.

Il passaggio nel continente delle truppe garibaldine avvenne l'8 agosto.

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STAMPE I.64

C. Perrin Editore Torino

Partenza della spedizione Missori dal faro di Messina per sorprendere il Forte Cavallo

s.d.

Il patriota di fede repubblicana Giuseppe Missori combatté con Garibaldi nel corso di tutta la seconda guerra di indipendenza e gli salvò eroicamente la vita a Milazzo. Fu uno tra i primi ad attraversare lo Stretto di Messina.

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STAMPE I.65

C. Perrin Editore Torino

Attacco del vascello napoletano Il Monarca dal Tuckery, nel porto di Castellamare

s.d. (1861)

14 agosto 1860

La pirofregata borbonica Tuckery o Tukory, precedentemente denominata Veloce, fu consegnata a Palermo il 5 luglio 1860 dal capitano della marina napoletana Anguissola all'ammiraglio piemontese Pellion di Persano. L'unità navale fu affidata a Garibaldi che la inviò al comando del capitano Piola verso Napoli. La notte tra il 13 e il 14 agosto la nave, con a bordo 150 garibaldini, si diresse verso il porto fortificato di Castellamare di Stabia, sede del Regio cantiere allora dipendente dalla Marina borbonica, e tentò l'assalto del Monarca, la più grande nave da guerra della marineria napoletana che, passata sotto la neonata marina unitaria, prenderà il nome di Re Galantuomo. A bordo, per evitare sospetti di tradimento, non c'era come previsto il capitano Giovanni Vacca, che aveva segretamente offerto ai piemontesi la possibilità di impossessarsi della nave, ma il suo vice Guglielmo Acton, che diventerà in seguito il primo ministro della Marina del Regno d'Italia. I garibaldini, entrati in azione verso mezzanotte, furono tuttavia scoperti e la reazione delle truppe napoletane li mise ben presto in fuga.

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STAMPE I.66

V. Adam del e lit.

Lit. C. Perrin Torino

Entrata trionfale di Garibaldi in Napoli

s.d.

Il 7 settembre Garibaldi fece il suo trionfale ingresso a Napoli.

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STAMPE I.72

V. Adam del.

C. Perrin Editore Torino

C. Perrin Lit.

Attacco di Pesaro (dal lato di Ancona)

s.d.

In concomitanza con la vittoriosa impresa dei Mille, cinque divisioni dell'esercito regolare avviarono, tra l'11 e il 17 settembre, la conquista dei principali centri dell'Umbria e delle Marche.

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STAMPE I.73

V. Adam Lit.

Lit. C. Perrin Torino

Battaglia di Castelfidardo

s.d.

Il 18 settembre le truppe del regno Savoia sconfissero le truppe pontificie e francesi a Castelfidardo, aprendo la via alla definitiva conquista di Umbria e Marche.

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STAMPE I.71

V. Adam del.

C. Perrin Editore Torino

C. Perrin Lit.

Fuga del Gen.le De Lamoricière per Ancona

s.d.

Discendente da un'antica famiglia Bretone e diplomatosi nella scuola militare di Metz, Christophe Louis Léon Juchault de Lamoricière, dopo essere stato capitano degli Zuavi in Algeria (1930), nominato generale di divisione nel 1843 e ministro della guerra nel 1848, fu arrestato nel 1851 come oppositore del colpo di stato di Luigi Napoleone Bonaparte. Messosi a disposizione nel 1860 dell'esercito pontificio, che si opponeva all'invasione sabauda delle Marche e dell'Umbria, fu sconfitto il 18 settembre in occasione della battaglia di Castelfidardo.

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STAMPE I.74

Lit. C. Perrin, Torino

Investimento d'Ancona, veduta generale

s.d.

Dal 20 settembre l'esercito sabaudo strinse d'assedio da terra Ancona, bombardandola pesantemente anche dal mare, sino alla capitolazione avvenuta il 29 dello stesso mese.

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STAMPE I.75

V. Adam del.

C. Perrin Editore Torino

C. Perrin Lit.

Assedio di Ancona. Assalto e presa di Monte Pelago

s.d.

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STAMPE I.76

V. Adam del.

Lit. Perrin Torino

C. Perrin, Editore

Assedio di Ancona. Attacco di Porta Pia

s.d.

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STAMPE I.77

Combattimento della fortezza  e dei fortini di Porta Pia contro i Lazzareto

s.d.

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STAMPE I.79

Litog. di C. Perrin in Torino

Combattimento della flotta contro i tre forti d'Ancona

s.d. (1860)

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STAMPE I.80

Litog. di C. Perrin,Torino

Assalto della flotta contro la lanterna d'Ancona

s.d.

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STAMPE I.81

Perrin Lit.

C. Perrin Editore Torino

Scoppio della lanterna d'Ancona(dal lato di mare)

s.d.

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STAMPE I.78

Lit. C. Perrin Torino

Assedio di Ancona. Esplosione della polveriera della Lanterna

s.d.

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STAMPE I.82

C. Perrin Lit.

C. Perrin Editore Torino

Entrata di Vittorio Emanuele in Ancona

s.d.

Dopo la resa, Vittorio Emanuele II fece il suo ingresso ad Ancona il tardo pomeriggio del 3 ottobre. La città in festa, adornata di bandiere tricolori, accolse trionfalmente il sovrano che vi si fermò per sette giorni.  

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STAMPE I.68

Firmato "Pit. Lit."

Lit. C. Perrin

C. Perrin, Editore

Combattimento di Sessa

s.d.

Il combattimento di Sessa avvenne il 26 ottobre 1860 tra le truppe napoletane in fuga verso il Garigliano e quelle piemontesi comandate dal generale Cialdini. Lo scontro si concentrò nella difesa napoletana di Cascano che frenò, momentaneamente, l'avanzata di Cialdini. 

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STAMPE I.69

Firmato "Marino M."

Mazutti del.

C. Perrin Editore Torino

Battaglia sul Volturno

s.d.

Con la battaglia del Volturno si intende lo scontro avvenuto tra i volontari garibaldini e le truppe borboniche nei pressi del fiume Volturno e protrattosi dal 26 settembre al 2 ottobre. La battaglia principale ebbe luogo il 1° ottobre a sud del fiume. La sconfitta dei borbonici, più numerosi, meglio armati e equipaggiati, fu favorita dalla maggiore abilità strategica degli ufficiali garibaldini.

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STAMPE I.70

Lit. C. Perrin Torino

C. Perrin Editore

La guerra sul Volturno. Combattimento a Porta Romana presso Santa Maria Maggiore

s.d.

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STAMPE I.67

Torino, Lit. C. Perrin

Claudio Perrin Edit.re

Combatt.to di Caserta

s.d.

Il combattimento di Caserta avvenne il 2 ottobre.

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STAMPE I.84

Lit. C. Perrin, Torino

Voto per l'annessione nella sala dell'Università a Napoli

s.d. (1861)

Tra il 21 e il 22 ottobre si tenne a Napoli il plebiscito per l'annessione al Regno d'Italia: una consultazione che si risolse in una pubblica celebrazione dell'unificazione.

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STAMPE I.83

Lit. C. Perrin Torino

C. Perrin Editore

Ingresso di Vittorio Emanuele in Napoli il 7 novembre

s.d.

Dopo l'incontro di Teano con Garibaldi, avvenuto il 26 ottobre, Vittorio Emanuele II entrò insieme a lui a Napoli il 7 novembre; più tardi (il 1° dicembre) visitò Palermo.

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STAMPE I.85

Perrin. Lit.

C. Perrin Editore Torino

Assedio di Capua - Combattimento di Maddaloni

s.d.

La fortezza borbonica di Capua, stretta d'assedio dall'esercito regio, fu conquistata il 2 novembre.

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STAMPE I.86

Litog. C. Perrin, Torino

Assedio di Capua - Attacco del Monte Sant'Angelo

s.d.

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STAMPE I.87

Litog. C. Perrin, Torino

Cannoneggiamento sulle truppe nazionali della fortezza di Capua

s.d.

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STAMPE I.88

C. Perrin Editore Torino

Presa di Mola di Gaeta - Entrata delle truppe piemontesi

s.d.

Dopo la conquista di Capua, il 4 novembre fu espugnata anche Mola di Gaeta, l'attuale Formia.

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STAMPE I.89

Lit. C. Perrin,Torino

Assedio di Gaeta - Francesco I che si fa presentare i miglior soldati della batteria svizzera

s.d.

Il 5 novembre iniziò l'assedio di Gaeta, inizialmente presidiata da circa 20 mila uomini e dove ripararono il re Francesco II e la regina Sofia di Baviera. Dopo un assedio di 102 giorni, da parte delle truppe piemontesi e francesi, la sera del 13 febbraio la guarnigione capitolò con l'onore delle armi e il 15 sfilò davanti allo Stato maggiore sardo e al principe Eugenio di Carignano, luogotenente generale del Re nelle province napoletane.

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STAMPE I.90

Litog. di C. Perrin in Torino

Batteria avanzata di mortai innanzi a Gaeta

s.d.

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STAMPE I.91

Assedio di Gaeta - Una sortita dei Borbonici respinta dall'armata sarda

s.d.

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STAMPE I.93

Lit. C. Perrin

C. Perrin Editore Torino

Assedio di Gaeta - Arrivo a Mola d'un parlamento napoletano per chiedere un armistizio onde seppellire i morti 

s.d.

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STAMPE I.92

Lit. C. Perrin

C. Perrin Editore Torino

Assedio di Gaeta - Evacuazione del sobborgo di Gaeta durante l'armistizio

s.d.

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STAMPE I.95

C. Perrin Lit. Torino

C. Perrin Editore

Veduta generale di Gaeta dopo la resa

s.d.

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STAMPE I.94

Lit. C. Perrin

C. Perrin Editore Torino

Partenza di Francesco II e della regina sulla Mouete dopo la resa di Gaeta

s.d.

Il re Francesco II si imbarcò su una nave francese il 15 febbraio, due giorni dopo la capitolazione di Gaeta.

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STAMPE I.96

Lit. C. Perrin, Torino

C. Perrin Editore

Aspromonte

s.d.

La stampa rappresenta il noto episodio del ferimento di Garibaldi avvenuto il 29 agosto 1862 presso Gambarie in seguito allo scontro con l'esercito sabaudo. Quando Garibaldi e i suoi volontari decisero nel 1862 di puntare verso Roma, partendo dalla Calabria, il governo Rattazzi decise di fermarlo, per evitare una crisi diplomatica con la Francia. L'esercito sabaudo comandato dal generale Cialdini aprì il fuoco e Garibaldi, interpostosi tra le due forze, per evitare uno spargimento di sangue, fu ferito al piede e alla coscia.

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