Approfondimento storico
“Il Balilla” fu giornale di orientamento progressista, popolare, guidato dal futuro direttore della "La Strega" avvocato Luigi Priario, quasi palestra di quel giornalismo democratico e mazziniano che sarebbe diventato il più diffuso a Genova nei primi anni Cinquanta e che, nel corso del decennio di preparazione, avrebbe caratterizzato la carta stampata locale. Fin dalla scelta della testata, il foglio riprese il mito creato negli anni intercorrenti tra il 1846 e il 1848, dalla classe patrizia e dall’ala liberale della nobiltà, che iniziò a rivendicare come opera di popolo la cacciata dagli austriaci nel 1746 e la innalzò a memoria patria.
La lettera di autorizzazione alla pubblicazione venne indirizzata al Prefetto dal Ministero degli Interni, il 24 luglio 1848: il “Balilla” infatti fu fondato dopo la concessione dell’Editto albertino e si impose tra i primi esempi di fogli di propaganda politica risorgimentali.
Contò nelle sue fila redattori come il letterato liberale Daniele Morchio, fratello di David, compilatori come Emanuele Rossi , collaboratore de “Il Pensiero Italiano” e de “La Bandiera del Popolo”. Firmò alcuni interventi anche il direttore Priario.
Dopo la riflessione amara sulla pace di Salasco (“Il vergognoso armistizio non è per noi: ne ricada il disonore su chi l’ha conchiuso: noi vogliamo la guerra!”, 17 agosto 1848), “Il Balilla”, in linea con gli appelli di Mazzini , abbracciò l’opera della “politica” di “rigenerazione” italiana, costruita sull’indipendenza, sull’unione e sulla libertà (5 settembre 1848), e si unì a “Il Pensiero Italiano” e a “Il Diario del Popolo” a favore di una “Costituente” (24 settembre 1848, 14 dicembre 1848), “fondata sulla sovranità del popolo”, un popolo al quale fossero trasmesse “idee d’ordine e di libertà vera” e infusi “amore per la patria” e “virtù del sacrificio”, un popolo da rendere “italiano” - come osserva Della Peruta-. La chiave di lettura ideologica non impedì al periodico di porre attenzione alla città e alle sue vicende in una prima forma di cronaca locale.
La Biblioteca Universitaria di Genova ne possiede un solo numero, quello del 13 ottobre 1848. Una raccolta (lacunosa) è disponibile presso l’Istituto Mazziniano (PerA392).
(Assereto 2010; Della Peruta 2011; Beccaria 1994; Costa 2001)
Cfr.