Il Risorgimento alla Biblioteca universitaria di Genova. Spunti di ricerca
Parte seconda


M. Elisabetta Tonizzi - Facoltà di Scienze Politiche - Università di Genova
tonizzi@unige.it

Tra i materiali conservati si segnala, e non solo per le dimensioni, il fondo Nino Bixio (1821-1873), del quale ricorrono o sono imminenti le oltre secolari ricorrenze di nascita e morte. Donato nel 1907 dall'ultimogenito Camillo, consta di 3400 unità. Tra queste un corpus molto voluminoso (circa 500) di lettere  private, in particolare indirizzate alla moglie Adelaide Parodi che, in quanto figlia della sorella Marina gli è anche nipote.

Nino la vede per strada, quindicenne, nel 1843 e ne resta ammaliato. La sposa nel 1855 dopo un travagliato e lunghissimo fidanzamento. Il padre di lei, ricco agente di cambio, rifiuta di acconsentire alle nozze non tanto per la troppo stretta parentela quanto perché lo ritiene, con fondati motivi, un poco di buono, spiantato e senza istruzione. Fin da adolescente aveva infatti mostrato una personalità ribelle, violenta ed esibizionista.
La dura disciplina impostagli sulle navi, prima mercantili (perché non diventi un delinquente il padre lo imbarca come mozzo all'età di 13 anni) poi della Marina militare sarda, non era bastata a domarlo. Tali inclinazioni caratteriali riaffioreranno infatti frequentemente nel corso della sua intera esistenza, che lo vede presente a tutte le scadenze cruciali della storia patria, dalla prima guerra d'indipendenza alla presa di Roma del 1870, come volontario e poi come generale dell'esercito regolare nonché deputato e senatore del Regno.

Il carteggio, pubblicato da Emilia Morelli (Epistolario di Nino Bixio, IV voll., Roma, 1939-1954), è di fondamentale importanza per rileggere criticamente la figura di Bixio su cui da tempo l'interesse si è quasi del tutto spento mentre in passato era stato oggetto di un gran numero di scritti, almeno sei volumi biografici e decine di 'medaglioni' e articoli senza contare le infinite citazioni in tutta la letteratura e memorialistica garibaldina. Di seguito proponiamo qualche suggerimento.

Dalla sua corrispondenza privata, in particolare, come accennato, quella indirizzata alla moglie, si coglie innanzi tutto l'impegno profuso nella costruzione del monumento di se stesso, la sua volontà di  passare alla storia come un protagonista del Risorgimento e di crearsi una vita esemplare, non solo di condottiero coraggioso ed equilibrato ma anche di uomo politico competente e autorevole e di marito e padre premuroso, così da cancellare il ricordo del suo burrascoso passato giovanile e dei numerosi  e ripetuti episodi di ira e violenza incontrollate.

Le lettere alla consorte sono infatti dei veri e propri memoriali, in cui Bixio descrive le sue imprese militari e le sue rocambolesche avventure per i mari del mondo. Le raccomanda insistentemente di ordinarle e conservarle e la incarica di mandarne stralci ai giornali. La interroga inoltre costantemente sulla sua reputazione e sul tenore della sua immagine nell'opinione pubblica genovese e non solo.
Muore troppo presto, a poco più di cinquant'anni nel 1873 navigando nei pressi di Sumatra, per divenire il cantore di sé ma l'instant biography  di Giuseppe Guerzoni, notissimo biografo anche di Garibaldi, pubblicata ad appena due anni dalla sua scomparsa (La vita di Nino Bixio, Firenze 1875) ne corona comunque gli intenti.

In breve: i criteri di lettura e interpretazione che Lucy Riall ha recentemente proposto in Garibaldi. L'invenzione di un eroe (Roma-Bari, 2007) possono essere proficuamente utilizzati, pur nella consapevolezza della diversità dell'importanza storica, anche nel caso di Bixio.

L'epistolario fornisce altri spunti storiografici,  in relazione per esempio all'amore e alla ricerca della felicità personale che, assieme all'impegno politico per il bene della patria, sono i grandi protagonisti di questo e molti altri carteggi privati, e biografie, risorgimentali (come ampiamente documentato in molti dei saggi contenuti nel volume einaudiano Il Risorgimento curato da Alberto Mario Banti e Paul Gingsborg (Torino, 2007).

Nel rapporto tra Nino e Adelaide sono presenti tutti gli ingredienti dell'amore romantico. La trasgressione, lei gli è nipote e amante, e la ribellione alla famiglia che ricordano sia Garibaldi e Anita, anche nella folgorazione che segna l'inizio della loro storia, sia Carlo Pisacane e Enrichetta di Lorenzo.
E ancora. Gli ostacoli allontanano, di dodici anni, la realizzazione del sogno matrimoniale: l'attesa rafforza la passione ma alimenta incomprensioni difficili da sopportare, analogamente a quanto avviene per Giuseppe La Masa, altro noto generale prima della milizia volontaria garibaldina poi entrato nei ranghi dell'esercito regolare, e Felicita Bevilacqua che di anni ne aspetteranno tredici. I familiari, in questo caso il fratello di lei Adolfo Parodi, cercano di mediare e si spendono perché il padre acconsenta alle agognate nozze appena in tempo per giustificare la nascita della figlia primogenita.

Ricorrono di frequente anche i riferimenti all'infedeltà, bilaterale ma più provocatoria per lei, e alla gelosia, più acuta per lui punto nell'onore, elemento costitutivo della virilità. Anche nell'assimmetria del legame di coppia e nella qualità delle relazioni di genere la vicenda dei Bixio è esemplare (lo sottolinea Paul Ginsborg, Romanticismo e Risorgimento: l'io, l'amore e la nazione, in Il Risorgimento, cit., p. 28).
Nino, troppo assorbito dalle guerre, dagli affari (soprattutto dai debiti) e dalla carriera politica, è sempre lontano e lascia trasparire l'insofferenza alle costrizioni. Lei, nel confrontarsi con un Eroe costantemente in fuga e dall'ego smisurato,  ricorre alle sole armi che i tempi lasciano alle donne: lamentarsi e negarsi. Non risponde alle sue lettere se non per assillarlo col racconto dei suoi malanni di salute e con pressanti richieste di soldi e bei regali. Con la scusa di risparmiare, e certamente anche perché dopo ogni incontro si era ritrovata regolarmente incinta, si rifiuta di andarlo a trovare anche quando, nel 1873 salpa da Messina verso l'Oriente, viaggio da cui non farà ritorno. Rivisitata in prospettiva di genere, qui appena abbozzata, l'immagine di un'Adelaide 'Petronilla del Risorgimento', quale risulta dalle pubblicistica sul marito, viene alquanto ridimensionata.

Il fondo conservato nelle raccolte risorgimentali della Bug permette dunque di realizzare ricerche che, mettendo finalmente da parte gli stereotipi di 'secondo dei Mille, dopo Garibaldi' ma c'è chi intravede nella coppia l'anticipazione del binomio salgariano Sandokan-Yanez (Goffredo Fofi, "L'Espresso", 41 aprile 2011, pp. 104-105), o di 'massacratore di Bronte', applichino ad un personaggio di grande fama quale Nino Bixio gli approcci tematici e le sensibilità interpretative della storiografia contemporaneistica più aggiornata.