U&P_smallÉ indubbio che la ratio studiorum gesuitica sia stata indirizzata su una prospettiva di tipo aristotelico, laddove il Filosofo non possa entrare in contrasto con il dettato cattolico, e tomistico, e che la commissione di sei studiosi gesuiti costituita all’inizio del 1583 si sia proposta di elaborare una formula e una scansione degli studi universalmente valida al fine di “stabilire l’uniformità, la solidità e l’utilità della dottrina nella questioni speculative e a prescrivere, dal lato pratico, il modo di trattare le scienze e le varie discipline con tutto il profitto dell’Istituto”, ma é altrettanto vero che le disposizioni finali che regolano l’andamento della ratio studiorum si rifiutano di stabilire un catalogo delle proposizioni della Summa tomistica da definire o da proibire, sulla base della considerazione che, nonostante l’eccellenza di Tomaso d’Aquino, non si potesse escludere che qualcun altro non potesse elaborare idee altrettanto ortodosse e ancor più efficaci. Se quindi da un lato la ratio studiorum presentò caratteri di effettiva chiusura, dall’altro non precluse la strada a chi, per altre vie, fosse in grado di far conseguire risultati a patto che, é ovvio, fossero in sintonia con le finalità della Compagnia. Un’ulteriore prova del carattere innovativo della Compagnia é fornita, a livello didattico, dal suo ampio uso delle disputationes tra allievi e, con spirito ancora più innovativo, del teatro.
A questo riguardo si veda: Ratio studiorum et institutiones scholasticae Societatis Iesu per Germaniam olim vigentes, a cura di Georg M. Pachtler, Berlin, 1887-1894, 4 t. ; Monumenta Paedagogica Societatis Iesu, a cura di Ladislaus Lukàcs, Roma, 1965-1992, 7 t. ; François de Dainville L’éducation des jésuites (XVIe-XVIIe siècles) Paris : éd. Marie-Madeleine Compère, 1978 ; Les jésuites à la Renaissance. Système éducatif et production du savoir, a cura di Luce Giard, Paris : PUF, 1995 ; Dominique Julia Généalogie de la ratio studiorum, in Les jésuites à l’âge baroque.
1540-1640 ; Jean-Marie Valentin Les jésuites et la scène : Orphée, Pallas et la renovatio mundi, Ibid.; Jean-Marie Valentin Theatrum catholicum. Les jésuites et la scène en Allemagne et en Autriche aux XVIe et XVIIe siècles, Nancy, 1990 ; Jean-Marie Valentin Le théatre des jésuites dans les pays de langue allemande 1554-1680. Salut des âmes et ordre des cités, Berne, 1978.