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Gli Esercizi spirituali sono stati pubblicati nel 1548 e sono stati concepiti per essere letti da chi li “dà”, da un maestro che li propone oralmente a un “esercitante”. “La struttura pedagogica riprende l’andamento tradizionale delle tre vie che conducono all’unione con Dio, ma si organizza in modo diverso. Una progressione in quattro tappe (in altrettante settimane) mette al centro dell’itinerario la scelta di una condizione di vita. Questa scelta, denominata ‘elezione’, diventa la condizione per realizzare lo scopo (che resta l’unione con Dio). Lo stile indiretto e la scansione temporale hanno l’effetto di assicurare la libertà di chi ‘fa’ gli esercizi, nel suo rapporto con Dio e con se stesso, come individuo e come membro della società, quando al tempo stesso gli si propongono dei mezzi ben precisi per prendere la sua decisione e accedere alla sua libertà.” Cfr.: Adrien Demoustier s.j. L’originalité des Exercices spirituels in: Les jésuites à l’âge baroque (1540 – 1640), sous la direction de Luce Giard, CNRS et Louis de Vaucelles, s.j. Grenoble, Editions Jèrôme Millon, 1996, p. 23-35.

Tra i testi con cui Ignazio aveva familiarità e che con ogni probabilità hanno lasciato traccia negli Esercizi si possono ricordare la Vita Jesu Christi di Ludolfo di Saxe le Chartreux (†1377) e le opere dell’abate benedettino di Montserrat Garcia de Cisneros.